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venerdì 25 marzo 2011

Enna. L'assessorato alla Famiglia ha stanziato 950mila euro per i quattro distretti della provincia Buoni sociali per 854 famiglie

Buoni socio-sanitari relativi al 2010 saranno distribuiti alle famiglie con inabili dall'assessorato regionale alla Famiglia. Alla provincia di Enna (comprendenti quattro distretti socio-sanitari) sono stati destinati 950.250 euro. Ne beneficeranno 845 famiglie ennesi. Il via libera è arrivato dall'assessore regionale alla Famiglia, Andrea Piraino, il quale ha manifestato soddisfazione per la celerità con la quale gli uffici regionali preposti hanno proceduto a svolgere l'iter e ad emettere i relativi mandati di pagamento, dopo l'emanazione del decreto avvenuta un mese fa e concernente l'assegnazione e ripartizione dei fondi ai distretti socio-sanitari operativi nelle province siciliane.
Nella ripartizione dei fondi assegnati gli uffici regionali dell'assessorato alla Famiglia hanno tenuto conto del criterio proporzionale, del fabbisogno e delle richieste pervenute da ogni distretto. Per tutta la Sicilia sono stati stanziati circa 28 milioni di euro. Dai quattro distretti socio-sanitari della provincia di Enna sono state avanzate complessivamente 845 richieste. A ciascuno dei richiedenti sarà consegnato un buono socio-sanitario dell'importo di 1.124,61 euro. Le maggiori richieste sono state avanzate dal distretto socio-sanitario di Agira (che ne ha presentate 276) e a seguire Piazza Armerina (224 richieste), Enna (183) e Nicosia (162).
In provincia di Enna i fondi saranno così distribuiti: 310.392 euro per il distretto di Agira, 251.912 euro per Piazza Armerina, 205.803 euro a Enna, 182.186 al distretto di Nicosia. Il buono socio-sanitario è stato istituito con legge regionale n.10 del 31 luglio 2003 attuativa a partire dal 2005.
Sono destinatari del buono socio-sanitario le famiglie residenti nel territorio regionale che mantengono o accolgono anziani (di età non inferiore a 69 anni e 1 giorno) in condizioni di non autosufficienza, debitamente certificata, o disabili gravi (art. 3,3° comma, legge n. 104/92), purchè conviventi e legati da vincoli di parentela, ai quali garantiscono direttamente, o con impiego di altre persone non appartenenti al nucleo familiare, prestazioni di assistenza e di aiuto personale, anche in rilievo sanitario, nell'ambito di un predefinito piano personalizzato di assistenza, elaborato di concerto con gli uffici del servizio sociale appartenenti ai distretti socio-sanitari.
Requisito per accedere al buono socio-sanitario è che l'indicatore della situazione economica equivalente Isee in corso di validità del nucleo familiare di riferimento non sia superiore a 7.000 euro. Alla determinazione di detto indicatore concorrono tutti i componenti del nucleo familiare, compreso l'anziano o il disabile che occupi un alloggio autonomo.


di:
NICOLÒ SACCULLO

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