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martedì 26 aprile 2011

GESU' SU SEDEA A ROTELLE

IL PRESEPE DELLA PASSIONE”…e se Gesù fosse stato su sedia a rotelle ? 2011-04-13 In questo periodo i giovani disabili che frequentano il Centro Diurno del C.S.R. – A.I.A.S. armerino si dedicano alla realizzazione di oggetti e disegni raffiguranti il tema pasquale e la passione  di Cristo. L’allestimento a Piazza Armerina nella chiesa Anime del Purgatorio, in Via Umberto, del “ Presepe della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù”
ha consentito di organizzare una visita per aiutare i ragazzi a comprendere meglio il tema delle loro realizzazioni. I disabili, accompagnati e guidati dal responsabile, dagli operatori e da qualche familiare, si sono soffermati ad ammirare il presepe che in un affascinante percorso nella Palestina fa rivivere la Vita di Cristo dal Battesimo alla Resurrezione e all’ingresso a Gerusalemme. I ragazzi hanno osservato ogni scena del presepe con emozione, dimostrando grande interesse alle spiegazioni di Riccardo Saitta, presidente regionale del C.EUR che ha organizzato e allestito il Presepe, al quale vanno ringraziamenti particolari per la splendida iniziativa degna di essere valorizzata.
Purtroppo dobbiamo registrare anche una nota negativa, come spesso accade, si pensa poco alle persone disabili, la chiesa non è priva di barriere architettoniche “ Noi abbiamo voluto visitarlo con tutti i nostri ragazzi, anche quelli su sedie a rotelle”, e non è stato facile entrare in carrozzella, dice Lorenzo Naso, responsabili del locale AIAS CSR, “e se Gesù fosse stato su sedia a rotelle ?. . . . ”
Si coglie, inoltre,  l’occasione per sottolineare che le iniziative a favore dei disabili, anche una semplice visita del presepe, sono possibili grazie ai contributi volontari che l’AIAS riceve con le offerte in memoria dei defunti  e le donazioni del 5 per mille.


II Museo Tattile di Varese


La via percettiva attraverso il tatto è preclusa in quasi tutti i musei del mondo anche se, non solo l'osservazione tattile rappresenta il principale canale di conoscenza per i non vedenti, ma costituisce anche un allargamento delle modalità di fruizione e di conoscenza dell'arte e della realtà, per tutti coloro che dispongono del senso della vista.

Il Museo Tattile, su ispirazione dell'Unione Italiana Ciechi - Sezione di Varese, nasce quindi da questa considerazione, ponendosi l'obiettivo di promuovere una conoscenza senza barriere, grazie anche al supporto di progetti di alto livello didattico e sociale capaci di farlo essere in tal modo un punto di riferimento per vedenti e non vedenti attraverso la proposta di una articolata serie di percorsi di apprendimento multisensoriale.
Il principio sul quale il Museo Tattile Varese si basa è che toccare dei volumi e avere modo di scoprire delle nuove modalità di conoscenza attraverso le proprie mani, costituisce un'esperienza non solo sensoriale di straordinario interesse (tanto per vedenti che per non vedenti), ma rappresenta senza dubbio una nuova e più approfondita modalità per accedere ad una più vera e completa conoscenza del mondo.
II Museo Tattile Varese si propone come ampliamento e prolungamento ideale dei Musei Tattili di Madrid e di Ancona, dedicandosi non tanto agli approfondimenti relativi alla studio
ed alla comprensione della scultura (che è appunto una peculiarità degli altri due musei), quanto piuttosto alla conservazione di una serie di modelli che consentano la fruizione attraverso il tatto di elementi, particolari, strutture della storia dell'arte, dell'architettura, dell'archeologia, della geografia, del territorio, ed in generale della realtà intesa nella sua accezione più generale.
E' evidente come Il Museo Tattile Varese sia quindi dedicato non solo a chi non può misurarsi con la luce e l'immagine, ma anche a tutti coloro che con la luce e con l'immagine si rapportano ogni giorno, proponendosi di 'rivelare' a tutti le infinite possibilità della percezione, e diventando una sorta di enciclopedia tridimensionale da sfogliare con le mani, capace di raccontare a tutti il mondo in una modalità più comprensibile e più esaustiva. In questo senso, l'esperienza di 16 anni del Museo Omero di Ancona, che è oggi un Museo statale che viene mediamente visitato da 30.000 persone all'anno, appare significativa nel chiarire come la tattilità rappresenti davvero un valore aggiunto di straordinaria portata.
Il Museo Tattile Varese, viene diviso in sezioni, costituite da: la storia dell'architettura, particolari architettonici, modelli geografici, i modelli archeologici, 'guide turistiche' tridimensionali, le vie d'acqua e i mulini.
La storia dell'architettura
Una parte del Museo Tattile Varese di particolare suggestione tattile e visiva è rappresentata dalla sezione dedicata ai modelli che riproducono esempi significativi di edifici, chiese, monumenti, ecc. particolarmente rappresentativi di una 'stagione' e di uno stile della storia dell'arte. Questa sezione, che ospita esempi di tutte le epoche della storia dell'architettura, costituisce uno straordinario strumento di conoscenza per i non vedenti che sono messi in condizione di rapportarsi con gli 'spazi' strutturali e architettonici degli edifici, e diviene anche importante strumento di didattico per i vedenti, che sono messi in condizione di arrivare ad una comprensione di strutture e di linee altrimenti più difficilmente conoscibili.
Particolari architettonici
La storia dell'arte è composta da opere scultoree, pittoriche, architettoniche e da infrastrutture che si legano in diversa natura al territorio nel quale sono inserite. Questa sezione del Museo Tattile completa quella dedicata alla storia dell'architettura, con una serie di modelli che riproducono i differenti particolari architettonici che, non solo fanno parte e definiscono la natura e la collocazione tipologica di un edificio, ma hanno rappresentato nel corso dei secoli l'elemento distintivo di una scuola di pensiero, di uno stile, o il segno di una evoluzione tra un periodo artistico e l'altro. In sostanza la tesi che sta alla base di questa divisione è quella secondo la quale è sì possibile raccontare, dal punto di vista tattile, il gotico lombardo attraverso un modello che riproduca il Duomo di Milano, ma è altrettanto possibile e significativo farlo realizzando da dei modelli tattili di un particolare, quali una guglia, una colonna, un arco a sesto acuto, una volta.
Modelli geografici
Una sezione del Museo Tattile Varese viene dedicata alla geografia, rappresentata attraverso una doppia serie di modelli tattili. La prima serie è costituita da dei modelli che riproducono dei particolari del territorio considerato nella sua forma naturale, quali ad esempio la rappresentazione dell'orografia del terreno, dell'alveo di un fiume, della conformazione di una costa, eccetera. Altri modelli prendono invece in considerazione il territorio nelle sue rappresentazioni 'antropizzate', visualizzando in forma tattile degli esempi di particolare rilevanza, quali: un aeroporto, una stazione ferroviaria, un porto, uno svincolo e un viadotto autostradale, un ponte, eccetera.
Modelli archeologici
L'archeologia è una disciplina che viene senza dubbio conosciuta attraverso l'osservazione e lo studio dei reperti, ma avere la possibilità di conoscere la natura e la struttura di un intero sito archeologico è sicuramente altrettanto rilevante. Il Museo Tattile Varese comprende quindi una sezione dedicata alla rappresentazione tattile - per mezzo di modelli  lignei - di alcuni siti archeologici di particolare rilevanza mondiale. Questo permette una sorta di ricognizione tattile 'in pianta' delle più importanti civiltà del passato, delle quali nel corso dei secoli siano stati recuperati i resti. Per esempio: le Piramidi d'Egitto, Pompei, Machu Picchu....
Guide turistiche tridimensionali
La visita di una città d'arte è, il più delle volte, guidata da una conoscenza, anche superficiale, della sua pianta e della sua viabilità. Viene quindi dedicata una sezione del Museo a dei modelli tattili che abbiamo definito 'turistici', modelli che abbiano cioè la funzione di spiegare in forma tattile e volumetrica la pianta di alcune delle principali città d'arte della Regione Lombardia, italiane ed europee, così da facilitarne, attraverso la conoscenza preliminare degli spazi urbani, le successive visite. Caratteristica saliente di questi modelli è la semplificazione dei centri storici nelle loro direttrici più importanti e la presenza di indicazioni in braille sugli edifici di maggior rilievo e sulle arterie principali.
Le vie d'acqua e i mulini
II territorio della provincia di Varese è costellato di mulini. Alcuni sono oggi in disuso, altri invece hanno subito una perfetta ristrutturazione non solo della struttura architettonica, ma anche dei meccanismi. Proprio con riferimento a questa particolarità del territorio trovano posto nel Museo modelli tattili di mulini, così da consentire non solo la conoscenza della struttura degli edifici, ma soprattutto la comprensione dei meccanismi di funzionamento. A questi sono affiancati dei modelli delle vie d'acqua e dell'idrografia artificiale che nell'area ha reso e rende possibile il funzionamento dei mulini stessi.
Dedalo multisensoriale
All'esterno del Museo Tattile Varese verrà realizzata un'installazione permanente destinata ai visitatori vedenti che - ospitata all'interno di una serie di container - rappresenterà una sorta di 'dedalo multisensoriale' nel quale i visitatori potranno scegliere di raggiungere l'uscita basandosi sulla sola vista e incontrando delle difficoltà dettate dall'utilizzo di una serie di luci 'ingannevoli', o potranno invece farsi guidare dagli input sonori e tattili che li accompagneranno invece con facilità lungo tutto il percorso. Obiettivo di questo dedalo sarà quello di dar vita ad una emozione esperienziale, sottolineando l'importanza di una fruizione multisensoriale della realtà e la necessità di considerare i sensi cosiddetti 'vicari' (udito, tatto, olfatto e gusto) come un supporto fondamentale al senso primario della vista.
Sito del Museo

"Pregiudizi contro i disabili": la Fish contro la Lega Nord. Che risponde: "Polemiche strumentali"

dito accusatorioControlli alle pensioni di invalidità. Dura nota della Federazione sulla mozione e sulle dichiarazioni del presidente dei deputati della Lega Nord, Marco Reguzzoni: parole fondate su "presupposti falsi, ampiamente infondati, violenti e volgari", degne di essere pronunciate "in stato di ebbrezza" e in "una qualsiasi bettola". La risposta del parlamentare: "Faziosi, la nostra azione non tocca i veri invalidi". E aggiunge: "Siano loro i principali beneficiari delle somme risparmiate"

ROMA - Duro confronto a distanza e franco scambio di opinioni fra la Fish (Federazione italiana superamento handicap) e il gruppo della Lega Nord alla Camera dei deputati sul tema dell'invalidità e dei controlli straordinari effettuati dall'Inps per ridurre il fenomeno dei cosiddetti "falsi invalidi". Da una parte l'accusa, rivolta ai deputati della Lega, di "pregiudizi contro i disabili", dall'altra la risposta di portare avanti "polemiche strumentali e faziose".
LA MOZIONE LEGA NORD - Inizia tutto lunedì scorso, 18 aprile, nell'aula di Montecitorio, con la discussione generale sulle mozioni presentate da vari gruppi parlamentari sui controlli alle pensioni di invalidità. Prendono la parola deputati della Lega Nord, dell'Udc, dell'Idv, del Pd e del Pdl. La mozione della Lega, che viene illustrata in aula da Emanuela Munerato, vede come primo firmatario il presidente dei deputati leghisti, Marco Reguzzoni. Nel testo della mozione si fa riferimento ai dati Inps sulla percentuale delle pensioni revocate in seguito ai controlli Inps e si impegna il governo "ad assumere iniziative dirette a raddoppiare, per gli anni 2011 e 2012, il numero dei controlli nelle regioni ove sono stati registrati i maggiori tassi di revoche" delle pensioni di invalidità, e cioè in Sardegna, Campania, Calabria, Sicilia e Umbria. La mozione impegna il governo anche "a procedere con verifiche fiscali nei confronti dei responsabili delle false attestazioni dei requisiti di invalidità, inclusi i medici compiacenti delle commissioni, effettuando le opportune segnalazioni al fine del risarcimento del danno patrimoniale procurato". Infine, il testo invita ancora l'esecutivo a promuovere "la partecipazione degli enti territoriali al piano di verifiche straordinario, mediante il riconoscimento di una quota percentuale dei risparmi derivanti dalle verifiche effettuate riscossi a titolo definitivo".
REGUZZONI - Il presidente dei deputati leghisti non interviene, come detto, in aula, ma ai giornalisti rilascia alcune dichiarazioni che faranno poi infuriare la Fish. "Noi paghiamo come cittadini italiani - dice davanti alle telecamere (ecco il video) - circa 12 miliardi l'anno per false pensioni di invalidità, come testimoniano i dati dell'Inps sui controlli effettuati, con punte in regioni e province che superano il 60-70 per cento. Dobbiamo assolutamente evitare questa piaga - aggiunge - anche perché si tratta di un assistenzialismo a carico del sistema delle imprese che non può assolutamente più pagare, e a carico anche di tutti i nostri pensionati che vedono in questo modo ridursi le loro pensioni". Da qui la soluzione di "maggiori controlli: deve finire un esempio che è tutto del nostro paese e che non trova riscontro in alcuna parte del mondo: gente che è sanissima e che percepisce da anni laute pensioni". "E' - conclude - rubare un po' a tutti noi".
L'ATTACCO DELLA FISH - La reazione della Fish è durissima. Il presidente Pietro Barbieri utilizza termini per lui inconsueti: "Le affermazioni, già pesanti se pronunciate, in stato di ebbrezza, in una qualsiasi bettola - dice riferendosi alle parole di Reguzzoni - assumono una valenza ancora più grave e razzista provenendo da un parlamentare, vieppiù membro di un partito di governo. E' la riprova che quel pregiudizio (denunciato dalla Fish nei giorni scorsi, ndr) contro le persone con disabilità, i più deboli, i diversi, sta permeando pericolosamente i gangli della nostra società"  e che "bisogna agire, e subito", per un "cambiamento culturale che coinvolga istituzioni e media". Nello specifico, la Federazione, in una nota, parla di "indegna prova" da parte di Reguzzoni e di una mozione che "è infarcita di presupposti falsi, ampiamente infondati, violenti e volgari contro le persone con disabilità e contro le loro necessità". Sui 12 miliardi di spesa che Reguzzoni imputa alle "false invalidità" la Fish fa notare che si tratta di "una cifra talmente insostenibile da coprire di ridicolo lo stesso parlamentare e il suo partito", ricordando che "nemmeno il ministro dell'Economia nei momenti di maggiore enfasi propagandistica si è sognato di avanzare" simili numeri. Anche perché "12 miliardi di euro rappresentano la quasi totalità della spesa per le invalidità civili" e dunque significherebbe che "in Italia le persone con disabilità quasi non esistono". La Federazione critica Reguzzoni anche per essere arrivato "sfrontatamente ad affermare che si tratta di laute pensioni": "Anche qui - afferma la Fish - l'incredulità non può che lasciare spazio allo sdegno, rammentando che la pensione per un invalido totale è di circa 250 euro al mese: quella spesa è un peso, secondo la Lega, per la società, per le aziende e per i lavoratori: ovvio che Reguzzoni ignora, o vuol ignorare, cosa significhi essere disabile oggi, o che cosa comporti avere in famiglia una persona non autosufficiente".
LA REPLICA DELLA LEGA NORD - Contattato da SuperAbile.it, il presidente dei deputati leghisti non si scompone più di tanto davanti alle dure osservazioni della Fish e va dritto per la sua strada: "Si tratta - dichiara - di un attacco strumentale, perché la nostra azione per nulla tocca coloro che sono effettivamente portatori di handicap e quindi hanno il sacrosanto diritto alla pensione di invalidità. Anzi - prosegue - sono proprio i veri invalidi i più danneggiati dai furbi e dai truffatori, poiché è chiaro ed evidente che se le pensioni di invalidità sono basse nel nostro paese più che in altri, lo si deve proprio a questo preoccupante fenomeno delle false pensioni di invalidità". Sull'aggettivo "laute" riferito alle pensioni di invalidità, Reguzzoni non cede: "Confermo che per chi non è per niente invalido, ritrovarsi un assegno mensile rappresenta una lauta prebenda, cui non ha alcun diritto". "E confermo - continua - le cifre e i dati, che derivano da stime Ocse e non certo dalla Lega Nord". La conclusione è un messaggio per il futuro, con un'apertura circa le modalità di utilizzo dei fondi recuperati dai controlli Inps: "Invece di polemiche strumentali e faziose - dice - occorre un impegno di tutti proprio per eliminare fenomeni come le false pensioni di invalidità: e sarei io il primo a sostenere che i principali beneficiari delle somme risparmiate, dovrebbero essere innanzitutto gli invalidi veri".

Campo sportivo inaccessibile per un alunno con disabilità. E l'intera classe rinuncia

un bambino su sedia a ruoteSuccede all'istituto Salvemini di Palermo, dove è in corso una battaglia per la ristrutturazione dell'edificio scolastico e degli spazi sportivi dell'istituto, in modo che siano fruibili anche da parte dei ragazzi disabili. Per solidarietà tutti i compagni di classe scelgono di fare a meno di utilizzarlo. Un episodio che richiama alla mente i buoni esempi di altre due classi, a Catanzaro e a Genova

PALERMO - Per solidarietà tutti i compagni di classe di un ragazzo disabile, al quale è stato negato l'accesso al campetto sportivo, rinunciano ad utilizzarlo in attesa che vengano abbattute le barriere architettoniche. Succede nel campetto sportivo del plesso succursale dell'istituto professionale Gaetano Salvemini, dove l'accesso avviene solo attraversando una scala interna che il loro compagno in carrozzina non può salire. I compagni del ragazzo hanno rinunciato, per il momento, all'uso del campetto accettando la proposta delle loro insegnanti. Per i docenti, infatti, occorre operare una completa ristrutturazione degli spazi sportivi dell'istituto affinché questi possano essere resi fruibili da tutti i ragazzi con disabilità. Anche l'edificio dove ci sono le aule è attualmente in stato di degrado: le scale sono in disuso perché pericolanti, alcune aule transennate dopo gli ultimi interventi di ristrutturazione dell'anno scorso per opera del proprietario dell'immobile. Per avviare i lavori i tempi saranno piuttosto lunghi perché l'immobile utilizzato dalla scuola non appartiene alla provincia ma è in affitto.
Secondo quanto prevede la legge, la manutenzione ordinaria spetta all'ente pubblico, quella straordinaria al proprietario. Ma il proprietario dell'immobile, in questi anni, ha avuto una serie di vicissitudini, tra cui la liquidazione della società. Il gestore giudiziario aveva iniziato un anno fa, su insistenza della provincia, alcuni lavori di manutenzione straordinaria all'interno della scuola che hanno poi subito un interruzione a causa di un nuovo provvedimento giudiziario a carico del proprietario. In questo caso, quindi, la provincia non può intervenire in via diretta ma solo attraverso il Patrimonio e l'Ufficio legale per avviare gli interventi di manutenzione straordinaria anche del campetto sportivo. "In istituto abbiamo un numero cospicuo di disabili - afferma Emma Di Franco, responsabile per le attività di sostegno - a cui dedichiamo numerose attenzioni nell'organizzazione delle iniziative didattiche. Tutte le strutture scolastiche avrebbero bisogno di interventi di adeguamento alle norme antibarriere architettoniche e di una continua manutenzione".
Pur con le dovute differenze, l'episodio di Palermo rimanda alla memoria di altre due recenti vicende che hanno visto protagoniste delle classi con un alunno con disabilità: viste le difficoltà, per quest'ultimo, di partecipare ad alcune attività (o le richieste rivolte in tal senso), il resto della classe si è espresso in modo corale dalla parte del loro compagno, ponendo all'attenzione di tutti il rispetto del suo diritto alla non discriminazione. Il primo caso, eclatante, fu quello di una classe di Catanzaro impegnata in una visita di orientamento formativo in un istituto alberghiero: all'ipotesi che un compagno con sindrome di Down non partecipasse all'iniziativa, tutti hanno espresso la loro contrarietà: "Se non va lui, non vado neppure io". Il secondo caso nei giorni scorsi a Sestri Ponente, in provincia di Genova, dove una classe ha sperimentato la difficoltà di trovare - in tutta la Liguria e il Basso Piemonte - un mezzo turistico adatto al trasporto di un'alunna con disabilità motoria: la gita di tre giorni è saltata per tutti. Neppure presa in considerazione l'idea di realizzarla senza la partecipazione della ragazza. Due episodi, fra i tanti che si realizzano in tutta Italia, che segnalano una presa di coscienza dei diritti delle persone con disabilità, anche se la loro realizzazione pratica, ancora troppo spesso, risulta eccessivamente difficoltosa.

L'Ilo lancia il portale del lavoro dignitoso

una persona che utilizza un pc portatileObiettivo del sito promosso dall'Organizzazione internazionale del lavoro è promuoverne i principi attraverso un approccio sociale: con il blog le ong e le associazioni possono esprimere il loro punto di vista e raccontare esperienze, mentre i costituenti dell'Organizzazione si scambieranno i loro pareri in un forum

ROMA - "Il lavoro dignitoso deve essere qualcosa di più di uno slogan, dovrebbe essere il fulcro delle politiche pubbliche". Lo ha sottolineato Sharan Burrow, segretario generale della Confederazione internazionale dei Sindacati (Ituc) al summit del G20 di Pittsburgh, nel settembre del 2009. Il suo auspicio troneggia oggi sulla home page del nuovo portale lanciato dall'Ilo, un sito interamente dedicato al tema dei diritti dei lavoratori. Il progetto nasce dalla Dichiarazione dell'Ilo sulla giustizia sociale per una globalizzazione giusta del 2008, in cui il concetto di lavoro dignitoso è stato istituzionalizzato. Ma l'idea parte da lontano. Già nel 1999 era stata lanciata l'Agenda del lavoro dignitoso, dove al centro ci sono "le aspirazioni delle persone riguardo la propria vita lavorativa da concretizzare attraverso la possibilità di conseguire un lavoro produttivo e giustamente remunerato, una sicurezza sul luogo di lavoro estesa a ogni forma di protezione sociale, migliori prospettive di realizzazione personale e di integrazione sociale e la libertà di esprimere le proprie rivendicazioni organizzandosi e partecipando alle decisioni che riguardano il proprio futuro".
Un approccio partecipato per diffondere i principi di giustizia sociale. Obiettivo del portale è promuovere e diffondere i principi dell'Agenda attraverso un approccio partecipativo. Grazie al blog presente sul sito, le Organizzazioni non governative (Ong), le associazioni, le fondazioni, le università e tutte le altre entità sociali e culturali che operano in Italia, ma anche nei paesi in via di sviluppo, potranno esprimere il loro punto di vista e condividere le loro esperienze. Inoltre per implementare i contenuti ci sarà la collaborazione costante dei costituenti dell'Ilo, in quanto principali interlocutori e protagonisti dell'azione dell'Organizzazione sia a livello internazionale che nazionale. Il rafforzamento del dialogo tra i costituenti dell'Ilo darà vita alla piattaforma del Forum, un sistema di comunicazione immediato e di facile accesso per garantire un confronto a tutto campo attraverso lo scambio continuo, rapido e diretto di informazioni, opinioni ed esperienze.
I quattro pilastri del lavoro dignitoso. Secondo l'Ilo il lavoro dignitoso si esprime attraverso quattro obiettivi strategici: promozione dell'occupazione; protezione sociale; dialogo sociale e tripartitismo; principi e diritti fondamentali nel lavoro. "Questi obiettivi sono inseparabili, interconnessi, e il mancato raggiungimento di uno di essi pregiudicherà la realizzazione degli altri", sottolinea l'Organizzazione. "La parità di genere e la non discriminazione vanno considerati come tematiche di fondo per il conseguimento degli obiettivi". Anche il direttore generale dell'Ilo Juan Somavia, sottolinea l'importanza di proseguire su questa strada. "Lavorando insieme a tutti coloro che condividono le aspirazioni espresse nella Dichiarazione, potremo creare un'effettiva convergenza tra le politiche nazionali e internazionali che conduca ad una globalizzazione giusta e a un maggiore accesso al lavoro dignitoso per tutte le donne e gli uomini nel mondo", afferma. "Tutti noi possiamo unire i nostri sforzi affinché ciò divenga realtà e lavorare per un maggiore rispetto della dignità umana e per la prosperità globale, al fine di rispondere ai bisogni e alle speranze delle persone, delle famiglie e delle comunità del mondo intero".(

DISABILITA' INTELLETTIVA: IN AUMENTO I DISTURBI PSICHIATRICI

 
 
 
manicomioNel corso del primo anno di sorveglianza sono 343 le nuove diagnosi in 22 Centri di Salute Mentale

L'INDAGINE - L'Istituto Superiore della Sanità ha recentemente condotto un indagine sulle patologie psichiatriche nel territorio associata al progetto Sorveglianza Epidemiologica integrata in Salute Mentale (SEME).
Al progetto SEME prendono parte 22 Centri di Salute Mentale sparsi sul territorio, per tracciare un profilo generale degli utenti di questo servizio.
Nel corso del primo anno di sorveglianza i CSM della rete, hanno segnalato via web al centro di coordinamento dell'ISS, 343 nuove diagnosi di cui il 42% riguardano disturbi psicotici (schizofrenia, disturbo schizofreniforme, disturbo schizoaffettivo, disturbo delirante), il 30% disturbi bipolari, il 19% episodi depressivi maggiori con sintomi psicotici o con recenti tentativi di suicidio, e il 9% anoressie nervose.

Dai dati è possibile tracciare un profilo statistico di chi si rivolge al servizio di Salute Mentale: età media 37 anni, sia istruiti che poco scolarizzati, quasi sempre in difficoltà economiche da moderate  gravi.
Tra la comparsa dei primi sintomi e la presa in carico da parte dei servizi di salute mentali pubblici passano circa 4 anni, un tempo decisamente lungo.

LA MALATTIA - I disturbi mentali sono considerati uno dei più gravi problemi della salute pubblica, e una delle maggiori fonti da carico assistenziale (e costi) per il Servizio Sanitario Nazionale.
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha recentemente raccomandato di raccogliere e analizzare dati epidemiologici nazionali circa questi disturbi, la loro diffusione e i fattori psicosociali ad essi associati. Grazie all'elaborazione di questi dati sarà possibile rispondere in maniera più efficace ai bisogni di salute della popolazione e migliorare la qualità delle cure.

IL PROGETTO - SEME (Sorveglianza Epidemiologica integrata in Salute Mentale) è il primo progetto in Italia atto alla sperimentazione di un sistema informativo che consentirà il monitoraggio nel tempo dei casi di disturbi mentali gravi che si rivolgono ai centri territoriali.
Per la prima volta vengono raccolte informazioni relative ai pazienti con una procedura diagnostica standardizzata, con particolare attenzione alla storia clinica del paziente, alla comparsa dei primi sintomi e alla modalità di approdo ai servizi territoriali.



INFO:
Istituto Superiore di Sanità
Viale Regina Elena 299
00161 - Roma
Telefono: 06 4990 2950
Fax: 06 49 38 71 54

venerdì 25 marzo 2011

Enna. L'assessorato alla Famiglia ha stanziato 950mila euro per i quattro distretti della provincia Buoni sociali per 854 famiglie

Buoni socio-sanitari relativi al 2010 saranno distribuiti alle famiglie con inabili dall'assessorato regionale alla Famiglia. Alla provincia di Enna (comprendenti quattro distretti socio-sanitari) sono stati destinati 950.250 euro. Ne beneficeranno 845 famiglie ennesi. Il via libera è arrivato dall'assessore regionale alla Famiglia, Andrea Piraino, il quale ha manifestato soddisfazione per la celerità con la quale gli uffici regionali preposti hanno proceduto a svolgere l'iter e ad emettere i relativi mandati di pagamento, dopo l'emanazione del decreto avvenuta un mese fa e concernente l'assegnazione e ripartizione dei fondi ai distretti socio-sanitari operativi nelle province siciliane.
Nella ripartizione dei fondi assegnati gli uffici regionali dell'assessorato alla Famiglia hanno tenuto conto del criterio proporzionale, del fabbisogno e delle richieste pervenute da ogni distretto. Per tutta la Sicilia sono stati stanziati circa 28 milioni di euro. Dai quattro distretti socio-sanitari della provincia di Enna sono state avanzate complessivamente 845 richieste. A ciascuno dei richiedenti sarà consegnato un buono socio-sanitario dell'importo di 1.124,61 euro. Le maggiori richieste sono state avanzate dal distretto socio-sanitario di Agira (che ne ha presentate 276) e a seguire Piazza Armerina (224 richieste), Enna (183) e Nicosia (162).
In provincia di Enna i fondi saranno così distribuiti: 310.392 euro per il distretto di Agira, 251.912 euro per Piazza Armerina, 205.803 euro a Enna, 182.186 al distretto di Nicosia. Il buono socio-sanitario è stato istituito con legge regionale n.10 del 31 luglio 2003 attuativa a partire dal 2005.
Sono destinatari del buono socio-sanitario le famiglie residenti nel territorio regionale che mantengono o accolgono anziani (di età non inferiore a 69 anni e 1 giorno) in condizioni di non autosufficienza, debitamente certificata, o disabili gravi (art. 3,3° comma, legge n. 104/92), purchè conviventi e legati da vincoli di parentela, ai quali garantiscono direttamente, o con impiego di altre persone non appartenenti al nucleo familiare, prestazioni di assistenza e di aiuto personale, anche in rilievo sanitario, nell'ambito di un predefinito piano personalizzato di assistenza, elaborato di concerto con gli uffici del servizio sociale appartenenti ai distretti socio-sanitari.
Requisito per accedere al buono socio-sanitario è che l'indicatore della situazione economica equivalente Isee in corso di validità del nucleo familiare di riferimento non sia superiore a 7.000 euro. Alla determinazione di detto indicatore concorrono tutti i componenti del nucleo familiare, compreso l'anziano o il disabile che occupi un alloggio autonomo.


di:
NICOLÒ SACCULLO

lunedì 21 marzo 2011

Giornata mondiale delle persone down. In Italia celebrazione all'insegna dello sport per tutti


locandina della giornataIniziative in sei città italiane: Roma, Firenze, Bari, Bolzano, Varese e Rovigo. Nella Capitale sarà presentato il Vademecum a cura di Fisdir e CoorDown. Gli appuntamenti prendono il via oggi e continueranno nei prossimi giorni
 
ROMA - Si celebra oggi la Giornata mondiale delle persone con sindrome di Down. Anche in Italia, in sei città (Roma, Firenze, Bari, Bolzano, Varese e Rovigo) ci saranno iniziative ad hoc, che prenderanno via oggi e continueranno nei prossimo giorni, tutte con un occhio speciale rivolto allo sport. Nella Capitale sarà presentato il Vademecum a cura di Fisdir e CoorDown (Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con sindrome di Down) dal titolo "Orientamenti sulla pratica sportiva per gli atleti con sindrome di Down"."Essere differenti è normale, anche nello sport!" è lo slogan scelto, lo stesso che CoorDown utilizzerà per tutta la comunicazione del 2011, il cui tema principale è appunto lo sport. Il Vademecum avrà il chiaro compito di divulgare il messaggio di una pratica sportiva che non ammette differenze e che, in virtù di questo, deve necessariamente essere destinata anche alle persone con sindrome di Down.
Obiettivo dell'iniziativa è spingere le famiglie a credere sempre più nelle enormi potenzialità dei loro ragazzi e, allo stesso tempo, di consentire agli operatori e ai tecnici di avvicinarsi con la giusta competenza al mondo della disabilità. Sempre a Roma, questo pomeriggio, presso la sala Anfiteatro del Villa Aurelia centro congressi, sarà presentato il film-documentario che racconta sei esperienze di buone prassi di integrazione nella scuola primaria a cura dell'Associazione italiana persone down.
A Firenze, invece, stamattina l'Istituto d'Arte ospiterà i ragazzi dell'associazione Trisomia 21 insieme allo scrittore Emiliano Gucci curatore del volume "Chi lo legge questo libro? - Persone e sindrome di Down" per stimolare negli studenti la volontà di approfondire, di avvicinarsi ai temi delle diversità con un'attenzione diversa. Mentre all'ospedale cittadino di Bolzano è stata allestita una mostra fotografica che andrà avanti fino al 27 marzo.
A Varese il 23, 24, 25 marzo presso l'università dell'Insubria si svolgerà un convegno sull'inserimento lavorativo delle persone down. A Rovigo, invece, saranno riepilogate dalla Asl locali le attività di inserimento di persone con sindrome di down nelle strutture di supporto locali. Infine a Bari la sezione locale dell'Associazione italiana persone down, in linea con il tema della Giornata mondiale della sindrome di Down, ha organizzato una manifestazione che avrà come titolo "Io gioco col 21" con il patrocinio del Coni di Bari e dell'Assessorato allo sport del Comune di Bari finalizzata a dare visibilità alle best practices di integrazione sportiva e sociale realizzate sul territorio provinciale e favorire nuove opportunità in futuro. L'evento sarà l'occasione per dare spazio anche ad un dibattito tra i presenti. La manifestazione si svolgerà alle ore 10 di domenica 27 marzo.

sabato 19 marzo 2011

Io ho avuto un padre meraviglioso...onesto come pochi,e amante della vita semplice...è diventato un angelo nel Gennaio 2010,ed ora di lui restano ricordi ed un vuoto incolmabile...da figlio,posso solo ringraziarlo,perche' posso dire di esser stato suo figlio....Papà ti amo.

sabato 12 marzo 2011

Sicilia. Al via la formazione Inail alla sicurezza per i dipendenti della regione


corso di sicurezzaL'iniziativa si inserisce nell'ambito dell'accordo per la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori, stipulato a fine luglio dall'assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, con l'Inail. Al corso parteciperanno 30 dipendenti della Regione
 
PALERMO - Ha preso il via martedì mattina il primo corso di formazione per responsabile del servizio di prevenzione e protezione, organizzato dal dipartimento della Funzione pubblica e del personale per 30 dipendenti della Regione. L'iniziativa si inserisce nell'ambito dell'accordo per la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori, stipulato a fine luglio dall'assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, con l'Inail. Il corso, tenuto da personale specializzato dell'Inail, avrà la durata di 28 ore e sarà il primo di una serie di iniziative formative, a costo zero, rivolte al personale dell'amministrazione regionale.
Oltre ai corsi di formazione, verranno promosse campagne comuni di informazione e promozione della tutela della salute e della prevenzione degli infortuni sul lavoro, azioni di studio, ricerca, e consulenza sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento al tema dello stress da lavoro correlato. Grande attenzione anche alla comunicazione con la realizzazione di pubblicazioni sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche attraverso strumenti di tipo multimediale. In questo contesto è prevista l'implementazione e il consolidamento del sito web della Regione siciliana dedicato alla tematica della salute e sicurezza durante il lavoro. Un altro aspetto che vedrà collaborare la Regione e l'Inail è quello della realizzazione di azioni comuni per la tutela della disabilità.

Inserimento lavorativo dei disabili: al Sud progetti “esemplari”


operatoreSono quelli finanziati dalla Fondazione per il Sud e coinvolgono 69 realtà tra associazioni, pubblico e privato. Oltre 500 i destinatari diretti senza contare le famiglie: 480 disabili psichici e 29 disabili fisici
 
ROMA - L'inserimento lavorativo delle persone con disabilità in Italia ancora oggi non è un obiettivo raggiunto appieno. Ci sono realtà modello ed altre dove si fatica anche a capire cos'è. In certe zone del Sud Italia rappresenta ancora un ostacolo difficile da saltare, dove occorre lavorare in rete coinvolgendo l'intero territorio per fare il balzo decisivo. Ne è convinta la Fondazione per il Sud, un progetto nato a fine 2006 dall'alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore per promuovere l'infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, che per tale motivo ha deciso di investire con il Bando Socio-Sanitario 2009, in 7 progetti che riguardano specificamente l'inserimento lavorativo di disabili, per un contributo complessivo di oltre 2,4 milioni di euro (in media 346 mila euro per progetto).
Alle diverse realtà che hanno partecipato al bando della Fondazione per il Sud è stato chiesto non solo di lavorare al superamento di un ostacolo, ma di due. Oltre all'inserimento lavorativo, anche quello del lavoro in rete tra associazioni e istituzioni. Il bando ha finora coinvolto 69 tra associazioni, cooperative sociali, istituzioni pubbliche, enti ecclesiastici e soggetti del privato. Ci sono oltre 500 destinatari diretti: 480 disabili psichici e 29 disabili fisici, senza contare le famiglie. I progetti finanziati sono distribuiti tra Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia, in particolar modo nelle province di Salerno, Potenza, Matera, Bari, Brindisi, Cosenza e Siracusa. Tutti i progetti sono stati avviati verso la metà del 2010 e hanno una durata che va dai 12 ai 24 mesi. In generale, le attività realizzate o in corso di realizzazione comprendono due macro tipologie: laboratori e stage o tirocini o borse lavoro che vanno dall'artigianato all'informatica, dalla gestione del verde, alla ristorazione o alla tipografia e molto altro ancora.
Tra i diversi progetti finanziati ad oggi, ce ne sono alcuni "esemplari". Come il progetto "Linea d'ombra" in corso di realizzazione a Matera, in Basilicata e "Articolo 1" a Latiano, in Puglia. Due progetti in cui è stato possibile sperimentare le potenzialità del ‘lavoro di squadra", spesso assente nonostante la consolidata esperienza sul territorio. Sul fronte dell'inserimento lavorativo, per esempio, sono proprio i partner istituzionali ad indicare quali realtà imprenditoriali hanno bisogno di progetti di inserimento per rientrare nei termini stabiliti dalla legge, oppure quali aziende sono più sensibili al tema per poter avviare collaborazioni di borse lavoro o tirocini. Non mancano poi le idee originali. Come quella del "marchio di qualità sociale", proposto nel progetto Linea d'Ombra di Matera per riconoscere le aziende più sensibili al tema, oppure l'istituzione di un vero e proprio Osservatorio territoriale, parte del progetto "Articolo 1", che possa far incontrare domanda e offerta di lavoro.

Privacy più tutelata per i disabili che acquistano un'autovettura



Privacy più tutelata per i disabili che acquistano un'autovettura usufruendo dei benefici fiscali. La chiede il Garante prescrivendo ad Asl e concessionarie di limitare il trattamento dei dati sulla salute dei disabili a quelli strettamente necessari. Le strutture sanitarie pubbliche e le commissioni mediche che accertano le varie forme di disabilità dovranno redigere le certificazioni sanitarie, necessarie per l'acquisto di autoveicoli a tassazione agevolata (iva ridotta al 4%, esenzione del bollo ecc.), indicando solo i dati personali effettivamente necessari per la concessione delle agevolazioni fiscali di legge. Giro di vite anche per i concessionari di autoveicoli che dovranno trattare solo dati indispensabili per istruire la pratica di acquisto da parte di un disabile e dovranno conservare i dati per eventuali controlli non oltre i limiti di prescrizione dei diritti e di conservazione delle scritture contabili. I concessionari, inoltre, dovranno fornire ai disabili un'informativa completa sulla raccolta e uso dei loro dati, e dovranno indicare espressamente che le informazioni fornite, anche quelle sulla salute, potranno essere comunicate alle officine autorizzate nel caso siano da apportare eventuali adattamenti sui veicoli acquistati. In quest'ultima ipotesi il concessionario dovrà anche acquisire il consenso dell'acquirente. Trascorsi dieci anni i dati personali, compresi quelli sanitari, se non sussistono altre esigenze di conservazione (es. controversie giudiziarie pendenti) dovranno essere distrutti, cancellati o trasformati in forma anonima. Considerata inoltre, l'ampiezza e la delicatezza delle informazioni trattate l'Autorità raccomanda a concessionari, imprese e officine autorizzate di adottare adeguate misure di sicurezza. Le pratiche dovranno essere collocate in locali opportunamente protetti da intrusioni indebite e l'accesso alle informazioni dovrà essere consentito solo al personale autorizzato. Se i dati vengono trattati elettronicamente dovranno essere previsti adeguati sistemi di autenticazione e autorizzazione. Il provvedimento (di cui è stato relatore Giuseppe Fortunato) fa chiarezza su alcune problematiche presentate al Garante da Federauto in un settore in cui circolano quantità sproporzionate di documenti e dati delicatissimi, molti dei quali non indispensabili e spesso consegnati spontaneamente dagli stessi disabili.

NUOVE FRONTIERE SMARTPHONE: ESAMI DEL SANGUE E SICUREZZA DEI CIBI IN PALMO DI MANO


i-phoneDagli Stati Uniti lo strumento per le analisi del sangue e dalla Germania quello per controllare le uova alla diossina

Dall'Università del Rhode Island, negli USA, una novità per velocizzare gli esami del sangue: potranno essere eseguiti con una semplice puntura; grazie ad un apparecchio costituito da un sensore e da un lettore, in soli 30 minuti si potranno avere i risultati degli esami. I pazienti non dovranno più attendere per diversi giorni i risultati dei test e il tutto potrà avvenire anche tramite uno smartphone.

Ma come funziona la procedura di analisi? "Una goccia di sangue prelevata tramite un piccolo ago - ha spiegato Mohammad Faghri, professore di ingegneria meccanica e ricercatore capo del progetto - viene posta su una cartuccia di un polimero plastico più sottile di una carta di credito, che viene a sua volta inserita in un biosensore grande come una scatola da scarpe contenente uno spettrometro in miniatura e una micro-pompa. Il sangue passa attraverso la cartuccia in piccoli canali grandi 500 micron verso un sito di rilevamento dove reagisce con i reagenti precaricati, consentendo al sensore di rilevare i biomarcatori delle malattie". Il tutto racchiuso in un congegno grande quanto una scatola di scarpe.
"Il prossimo passo - ha spiegato ancora Faghri - è quello di ridurre ulteriormente le dimensioni del sensore per poterlo integrare in un normale smartphone, utilizzando poi la potenza di calcolo del telefono per elaborare i dati e le funzioni wireless per inviare direttamente l'esito degli esami al medico".

Il sensore ha ancora un costo elevato, 3.200 dollari, ma ogni test costa appena 1 dollaro e mezzo, che è il valore della cartuccia di plastica e dei reagenti. Il sistema può essere settato per scoprire numerose malattie, dall'Alzheimer ai più virulenti virus, come Aids, Epatite B, Influenza A.

Nel frattempo in Europa, sull'onda della preoccupazione legata allo scandalo della diossina in Germania, un'azienda tedesca ha ideato un'applicazione per gli smartphone che permette, digitando il codice di un uovo, di sapere in tempo reale se è contaminato o meno. "Digitate sul vostro telefono il numero di riferimento che si trova sull'uovo e saprete in tempo reale se è contaminato o no", ha detto all'AFP Martin Scherer della Barcoo. Le autorità tedesche hanno pubblicato una lista di numeri di serie di prodotti agricoli potenzialmente contaminati e un'altra lista di prodotti sicuri: "Abbiamo un elenco positivo e uno negativo", ha assicurato Scherer. Il software permette anche di sapere se l'uovo è di agricoltura biologica o no. Se è bio non ci sono rischi di contaminazione perché lo scandalo coinvolge prodotti in cui sono stati usati grassi alimentari per animali.

lunedì 7 marzo 2011

DIRITTI DEI DISABILI: L'ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITA' HA AGGIORNATO LA GUIDA

 
 
bilanciaDa oggi il testo è anche in inglese!

La guida "Dai diritti costituzionali ai diritti esigibili" è aggiornata e ora disponibile anche in lingua inglese, grazie alla collaborazione tra il Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità e le Associazioni Crescere - Bologna e Prader Willi - Calabria.

Tra le novità e gli ampliamenti presenti nella guida 2011, ci sono le normative riguardanti i Disturbi Specifici dell’Apprendimento ma anche le norme di riordino del SSN, le nuove leggi sui permessi e sulla sede di lavoro, nonché i dati sulle pensioni 2011.

Da oggi, inoltre, è possibile consultare le normative indicate sia nella versione "vigente" sia nella versione che presenta il testo originale con i successivi aggiornamenti.

Nell’ottica dell’inclusione, infine, la versione in lingua inglese consentirà anche agli stranieri di "conoscere" i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari.

Per combattere le malattie rare (le patologie che colpiscono non più di 5 persone su 10000, in Europa) sono dunque essenziali anche informazioni giuridiche: la guida è uno strumento prezioso per le persone con disabilità e i loro familiari, per gli operatori sanitari, i giuristi, i lavoratori del settore scolastico e in generale per chiunque abbia a confrontarsi con questo mondo.

Dal diritto alla salute al riconoscimento dell’invalidità, dall’istruzione al lavoro, dall’esenzione ticket ai benefici fiscali, la guida "Dai diritti costituzionali ai diritti esigibili" presenta in 10 capitoli, sinteticamente ma al contempo in modo dettagliato, i diritti della persona disabile e la normativa in vigore per renderli concretamente esigibili, un quadro dunque necessario di continui aggiornamenti.

Si tratta di una guida ipertestuale: ciascun capitolo inizia con l’indice dei paragrafi in cui è suddiviso e le leggi di riferimento, cui segue con una breve trattazione esplicativa e si conclude con l’indicazione di un sito istituzionale e di una guida o la presentazione del tema trattato.


Domenica Taruscio

Istituto Superiore di Sanità
Via Giano della Bella, 34
00161 - Roma (I)
Telefono: 06 4990 4017
Fax: 06 4990 4370
taruscio@iss.it

sabato 12 febbraio 2011

Invalidità, "dall'Inps ritardi e problemi": la protesta delle associazioni

mani alzate in segno di protestaCiechi costretti a togliesi le protesi, tetraplegici invitati ad alzarsi: denunciate "segnalazioni che rasentano la follia". L'Unione ciechi annuncia una class action contro l'Istituto e una manifestazione di protesta, la Fish segnala lacune e ricorda che "senza le certificazioni, attese per mesi, le persone con disabilità non possono accedere a nessun beneficio". Ma secondo l'Inps molte responsabilità sono delle Asl
ROMA - Anziani più volte chiamati ai controlli, ciechi costretti a togliesi le protesi per dimostrare la propria cecità, tetraplegici invitati ad alzarsi dai medici per testare il livello di disabilità. L'Unione italiana ciechi torna a denunciare la "ferocia dei controlli Inps"per la verifica delle invalidità in una conferenza stampa oggi a Roma, in cui sono state annunciate anche una class action contro l'Istituto di prevenzione e una manifestazione di protesta. "In uno stato di diritto - afferma Tommaso Daniele, presidente della Uic- è un impegno importante scovare i falsi invalidi perché queste persone danneggiano prima di tutto gli invalidi veri: oltre a truffare lo Stato e contribuire a creare un clima di sospetto, ogni falso cieco che prende soldi li toglie a uno vero. Per questo da sempre siamo impegnati con l'Inps a collaborare attivamente. Ma ci stanno arrivando segnalazioni che rasentano la follia".
Paolo Landi, segretario generale di Adiconsum, ha sottolineato l'importanza di combattere non solo i falsi invalidi ma "anche chi attesta il falso". "Solo se si comincia a colpire medici compiacenti si può risolvere il problema"aggiunge. Secondo Landi l'Inps deve fare una duplice azione di controllo, verso il personale medico e verso i pazienti, ma le verifiche devono comunque essere "dignitose". Il segretario dell'Adiconsum ha poi lanciato l'ipotesi dell'azione collettiva che, sottolinea, "non prevede risarcimenti ma una negoziazione con l'Istituto per rimuovere il problema". Landi  ha poi spiegato che dopo la diffida all'organismo responsabile, tramite la class action, si prevedono 90 giorni di tempo per rimuovere il problema, dopodiché l'azione passa al Tar. "Ma mi auguro che non si debba arrivare a questo", ha concluso. Sul banco degli imputati, per la ferocia di alcune visite, anche i medici. "Un medico che si comporta così deve essere radiato- afferma Filippo Cruciani docente di oftalmologia presso l'università La Sapienza-. Il problema della certificazione è enorme, l'Inps non riesce a dare linee guida a cui attenersi e la situazione si ripercuote sul disabile. Chi fa le certificazioni ne deve essere responsabile fino in fondo".

I PRODOTTI DI GUANELLARTE SBARCANO IN ITALIA

 
 
 
logo guanellarteIl ricavato di queste iniziative permette il finanziamento dei laboratori del Centro

Arrivano in Italia i prodotti di Guanellarte, la marca ideata dai guanelliani in Colombia per dare visibilità e dignità ai prodotti realizzati dagli oltre 70 ragazzi con diverse abilità accolti presso il Centro di Educazione e Riabilitazione don Luigi Guanella di Bucaramanga.

"Guanellarte - spiega il direttore del Centro, P. Cosimo Pedagna - nasce tre anni fa con l'obiettivo di dare dignità e la possibilità a queste anime speciali di esprimere ciò che sono e sentono".

Sei i laboratori (panetteria, mani creative, pittura, candele, ricamo, falegnameria) - che diverranno 8 il prossimo anno - attivati per valorizzare le capacità dei giovani dai 16 ai 40 anni, provenienti dalla città e dintorni e accolti in modalità diurna nel centro guanelliano.

Tra i prodotti, di qualità e particolare rifinitura, orecchini, collane, borse, sciarpe, portachiavi, bracciali, oggetti in vetro, candele artistiche e profumate, tovaglie, tutti contraddistinti da un apposito logo, con l'indirizzo del centro ed un messaggio: "vogliamo costruire un mondo in cui tutti abbiano un posto, in cui la disabilità sia una risorsa e ci siano pari opportunità per tutti".

Costo dei manufatti dai 50 centesimi ai 30 euro, per prodotti di particolare fattura come tovaglie ricamate e pitturate a mano o lavori in legno. Attualmente i prodotti vengono presentati e venduti nei paesi vicini al Centro tramite le fiere artigianali, con il posizionamento nella piazza principale della città di 6 stand, uno per ogni laboratorio, e l'aggiunta di un palco per permettere ai ragazzi di completare la loro espressione con danze e canti, con l'obiettivo di tentare di incidere nel cambiamento di mentalità della gente. "Il ricavato di queste iniziative - sottolinea P. Pedagna, originario di Gaeta - permette il finanziamento dei laboratori ma al momento non un riconoscimento economico ai ragazzi". Per questo Guanellarte vuole tentare altre vie: la distribuzione in Italia, tramite partner interessati alla distribuzione.


In questo video li prodotti presentati all'interno della trasmissione MENTRE di TV2000

INFO:

Dott. Izzo Paolo
Tel. 06.4116950
E-mail mailto:paolo.izzoo@gmail.com

martedì 8 febbraio 2011

AUTISMO: A COSA FARE ATTENZIONE PRIMA DELLA GRAVIDANZA

Maggiormente a rischio anche i bambini nati prematuri e/o sottopeso

Alla ricerca delle cause dell'autismo, gli scienziati stanno focalizzando la loro attenzione non sono sulla genetica, ma anche sul periodo di gravidanza. Complicanze durante la gravidanza e gravidanze portate a termine in madri non più giovani sembrano infatti essere le cause dell'aumento dei fattori di rischio per l'autismo. Tre recenti studi hanno evidenziato l'incidenza sullo sviluppo di autismo di tre fattori in particolare: l'età della madre, la distanza tra le gravidanze e la presenza di malattie autoimmunitarie nella madre.

L'ETÀ DELLA MADRE - Uno studio apparso sul British Journal of Psychiatry ha evidenziato come in nove casi su tredici presi in considerazione dimostrino che l'aumento di sviluppo di sindrome autistica da parte del feto aumenta proporzionalmente con l'aumentare dell'età della madre. Il rischio è risultato essere superiore del 27% tra le donne comprese tra i 30-34 anni di età rispetto alle madri di età compresa tra i 25 ed i 29 anni, e, se si compara il rischio tra le donne di 30 anni con quelle superiori a 40 il rischio è praticamente il doppio.
Anche l'età del padre sembra però incidere sfavorevolmente, il rischio di insorgenza di autismo aumenta infatti del 5% ogni quattro anni, a partire dai 30 anni.
Le ragioni biologiche di ciò non sono ancora chiare, ma molti scienziati sospettano che possano concorrere anomalie cromosomiche che si sviluppano nelle uova delle donne più anziane così come nello sperma maschile.

GRAVIDANZE RAVVICINATE - Secondo una ricerca della Columbia University, diretta dal dottor Keely Cheslack-Postava e pubblicata sulla rivista Pediatrics, le coppie dovrebbero lasciar trascorrere almeno un anno prima di tentare una seconda gravidanza perché minore è la differenza di età tra fratelli e più alto sarà il rischio che il secondogenito sia un bambino autistico. Quando l'intervallo di tempo tra un parto e l'altro è di un anno o poco più, infatti, il fratello minore ha addirittura il triplo delle possibilità di soffrire di autismo. Per i fratelli nati a 12 mesi l'uno dall'altro la percentuale di rischio è pari al 3,4, se la distanza tra le due gravidanze aumenta fino a 23 mesi si scende all'1,9 fino ad arrivare all'1,2 in caso di divari superiori ai due anni.
Gli studiosi ipotizzano che ciò possa dipendere dallo stato di salute della madre: l'organismo delle donne incinte infatti consuma in eccesso una serie di sostanze nutrienti quali la vitamina B, ferro e in particolare l'acido folico. Se la seconda gravidanza è troppo ravvicinata queste sostanze non hanno il tempo di ri-accumularsi nell'organismo in quantità sufficienti e questo aumenterebbe le possibilità che il secondo figlio sia affetto da autismo.

MALATTIE AUTOIMMUNITARIE - Secondo uno studio pubblicato sempre sulla rivista Pediatrics, i bambini di madri che hanno malattie autoimmunitarie come il diabete di tipo 1, l'artrite reumatoide e la celiachia hanno un rischio tre volte maggiore di nascere autistici. I ricercatori del Dipartimento di Salute Mentale alla Bloomberg School of Public Health della Johns Hopkins University hanno lavorato su un campione di 3.325 bambini danesi con diagnosi di autismo rilevando che i bambini le cui madri avevano malattie del sistema immunitario risultavano 1,5 volte maggiormente a rischio se la madre era affetta da diabete, di 2 volte superiore nel caso di madre con artrite reumatoide e ben 3 volte più a rischio nel caso di madre celiaca.
Tra le cause possibili è stato evidenziato il fatto che l'interazione potrebbe essere associata alle malattie di per sé, oppure potrebbe derivare dal fatto che i geni associati alle malattie autoimmunitarie e quelli associati all'autismo siano vicini l'uno all'altro, oppure ancora che il disturbo immunitario influisca sulla qualità della gravidanza. Potrebbe anche trattarsi, dicono gli scienziati, del fatto che i bambini nati sottopeso o prematuramente sono più a rischio di autismo, e, dato che tra le donne affette da malattie del sistema immunitario i parti prematuri e sottopeso sono più comuni, questo potrebbe contribuire ad alzare i fattori di rischio.



INFO:

AUTISMO ITALIA


ASSOCIAZIONE NAZIONALE GENITORI SOGGETTI AUTISTICI ONLUS

BANCA DATI AIAS PIAZZA ARMERINA

Visitate la banca dati nel sito dell'AIAS di Piazza Armerina. Strutturata per aiutare noi disabili a conoscere i luoghi dove possiamo essere sicuri di muoverci in perfetta autonomia. Se avete delle proposte per migliorare il sito contattatemi . Mi raccomando non fate finta di niente, diamo una spinta a questa cittadina per renderla migliore e accessibile a tutti.

link banca dati: http://www.aiasarmerina.org/index.php?option=com_content&view=section&id=5&Itemid=131

lunedì 7 febbraio 2011

"Il pregiudizio sociale è un' economia della mente che diventa un' avarizia del cuore"
Disabilità non significa inabilità. Significa semplicemente adattabilità.
La domanda da porsi è questa: che cosa può fare un disabile per la collettività in cui vive? È una domanda rivoluzionaria, un cambio drastico di cultura e immagine.

Palermo, il Centro Alzheimer potrà ospitare 25 pazienti solo per alcune ore al giorno

anziana affetta da AlzheimerLa direzione sanitaria dell'Asp6, guidata dalla dottoressa Anna Rita Mattaliano, interviene sul futuro del Cei e spiega cosa prevede il nuovo bando per l'attivazione del personale. Presto "saranno realizzati 4 centri diurni a Palermo e provincia"

PALERMO - Da più di un anno il Centro Educativo Alzheimer di Palermo è stato costretto ad autogestirsi garantendo lo stesso, alcune mattine alla settimana, l'accoglienza di qualche malato solo se accompagnato da un familiare. Il motivo? La mancanza di personale, che non ha più avuto lo stipendio. Sul futuro del Centro interviene la direzione sanitaria dell'Asp6, guidata dalla dottoressa Anna Rita Mattaliano. "Il Centro Diurno Socio-sanitario, denominato Centro Educativo Alzheimer, attraverso progetti finanziati con i fondi della legge 328 porrà in essere un piano di sinergia progettuale, attraverso azioni sanitarie ad alta valenza sociale - si legge nella nota -, e sarà reso operativo allorché verrà espletata la gara per identificare l'ente no profit garante del servizio. La gara è stata approvata ed adottata con atto deliberativo, ed è in fase di pubblicazione dopo precedenti annullamenti del bando".
Dopo i primi due bandi andati a vuoto come mai la terza gara di appalto per il potenziamento del centro diurno per i malati di Alzheimer non è stata ancora pubblicata? "Il primo bando era stato emanato con l'intento di reperire figure professionali necessarie ma fu revocato in quanto l'assessore alle Attività Sociali del comune di Palermo aveva richiesto che l'affidamento del servizio fosse destinato a soggetti del terzo settore (enti no profit - onlus). La prima indizione di gara con procedura aperta (Dipartimento Appalti), è stata annullata perché nessun ente partecipante possedeva 'tutti i requisiti' richiesti e, comunque, perché era emerso che il bando si prestava a dubbi interpretativi. Allo stato, i tempi tecnici di realizzazione del progetto, contenibili in tre mesi, comprendono: la pubblicazione della gara (una settimana), la nomina della Commissione Tecnica, il vaglio delle offerte (cinquantadue giorni), l'espletamento della gara e la trasmissione del Verbale al Dipartimento Appalti".
"Relativamente a quanto previsto dal capitolato - prosegue la nota - l'art. 5 del bando prevede che l'attività sia svolta per un tempo di venti mesi e per un numero di venticinque utenti giornalieri, i quali non saranno presenti tutti in contemporanea, ma si presenteranno in base ai Piani di Assistenza Individuale, questi ultimi flessibili e stabiliti per alcune ore giornaliere ed in base alla tipologia della malattia e dei bisogni dei familiari, per cui gli operatori si occuperanno solo dei complessivi venticinque utenti nell'arco della giornata. L'Associazione Alzheimer, quale organismo di rappresentanza dei pazienti e dei loro familiari, potrà vigilare da vicino sul buon andamento del servizio". "Si porta infine a conoscenza - conclude la nota - che questa Azienda, con Fondi assegnati dall'Assessorato della Salute, sta organizzando l'attivazione di quattro Centri Diurni a Palermo e provincia".
La Disabilità non è un Mondo a parte,
ma una parte del mondo.

ISTRUZIONI UTILI PER ISCRIVERSI ALL'ANNO SCOLASTICO 2011/2012

Per gli alunni disabili il rimando è alle Linee guida dell'agosto 2009
Il 30 dicembre scorso il Ministero dell'Istruzione ha emanato una circolare, la numero 101, per fissare le varie regole sulle iscrizioni per l'anno scolastico 2011-2012 il cui termine scadrà il 12 febbraio prossimo, per tutti gli ordini di scuole.

Vogliamo innanzitutto ricordare quella che è una premessa fondamentale, ovvero che "Tutti gli alunni in situazione di handicap (anche grave) hanno diritto a frequentare le classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado (scuola materna, elementare, media e superiore)" (art. 12 Legge 104/92).

Precisato questo, andiamo a vedere nel dettagli i contenuti della circolare.

SCUOLA DELL'INFANZIA - Per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo, il quadro normativo di riferimento è definito dal Regolamento di cui al D.P.R. n. 89 del 20 marzo 2009 e dall'Atto di indirizzo emanato dal Ministro in data 8 settembre 2009, che hanno riordinato l'intera materia di questo importante segmento del sistema scolastico. Leggiamo nel testo che possono essere iscritti alle scuole dell'infanzia bambini e bambine che compiano i tre anni d'età entro il 30 aprile 2012, in caso di eccedenza delle domande però la precedenza verrà data ai bambini che li compiono entro il 31 dicembre 2011.

SCUOLA PRIMARIA - Analogamente i genitori, o tutori legali, hanno il dovere di iscrivere alla classe prima i bambini che compiano sei anni entro il 31 dicembre 2011, possono essere iscritti però anche coloro che li compiono entro il 30 aprile 2010. L'obbligo di iscrizione alla prima classe è sancito quindi in maniera inderogabile per tutti i bambini, anche quelli disabili.

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO - Citiamo letteralmente il testo della circolare: "Per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo, il quadro normativo di riferimento è definito dal Regolamento di cui al D.P.R. n. 89 del 20 marzo 2009 e dall'Atto di indirizzo emanato dal Ministro in data 8 settembre 2009, che hanno riordinato l'intera materia di questo importante segmento del sistema scolastico."

SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO - Anche in questo caso citiamo il testo della circolare, già molto esplicativo: "Ai fini della prosecuzione del percorso di studi, le domande di iscrizione degli alunni
frequentanti l'ultimo anno della scuola secondaria di I grado negli istituti statali e paritari, debbono essere trasmesse - per il tramite del dirigente della scuola di appartenenza - all'istituto secondario di II grado prescelto. Tali domande debbono essere inoltrate agli istituti di destinazione entro i cinque giorni successivi alla scadenza del 12 febbraio 2011."

ALUNNI CON DISABILITA' - Le iscrizioni di alunni con disabilità avvengono con la presentazione, da parte dei genitori, della certificazione rilasciata dalla A.S.L. di competenza, a seguito degli appositi accertamenti collegiali previsti dal D.P.C.M. 23 febbraio 2006, n. 185. Per maggiori dettagli sull'iter procedurale da seguire vi rimandiamo al nostro approfondimento "L'integrazione scolastica degli alunni disabili". Per approfondire ulteriormente rimandiamo, come fa anche la circolare, alle Linee guida emanate dal Ministero il 4 agosto 2009.
La novità più rilevante contenuta nella circolare è quella relativa all'iscrizione di alunni con diagnosticati Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA). Le iscrizioni di alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) - leggiamo nel testo della circolare - avvengono con la presentazione, da parte dei genitori, della documentazione di diagnosi effettuata da specialisti del Servizio sanitario nazionale o strutture accreditate, come previsto dall'art. 3 della legge n. 170/2010.

ISTRUZIONI OPERATIVE - In allegato alla circolare viene allegata la modulistica standard necessaria per l'iscrizione alle sezioni di scuola dell'infanzia e alle classi prime della scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado (vedi allegati A, B, C, D).


PER APPROFONDIRE IN DISABILI.COM:

Speciale SCUOLA DISABILI

Speciale INTEGRAZIONE SCOLASTICA

domenica 6 febbraio 2011

9 FEBBRAIO: ISTITUITA LA GIORNATA NAZIONALE DEGLI STATI VEGETATIVI

fishFISH: "C'è bisogno che il Paese ritrovi fiducia nella capacità di farsi carico di situazioni di dsiabilità gravissime"

Nella Gazzetta Ufficiale del 18 gennaio è stata pubblicata la Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri che istituisce la Giornata nazionale degli stati vegetativi. Nell'ambito di tale Giornata, le Amministrazioni pubbliche e gli organismi di volontariato si impegnano a promuovere, attraverso idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, l'attenzione e l'informazione su questo tipo di disabilità che coinvolge "oltre al malato, in maniera assai rilevante, i familiari".

È un'occasione importante. C'è bisogno che il Paese ritrovi fiducia nella capacità di farsi carico di situazioni di disabilità gravissime come quelle che riguardano le persone in stato vegetativo o di minima coscienza, che si dia finalmente voce a tutti coloro che in questi anni hanno chiesto, come atto di giustizia e non soltanto di umana generosità, il riconoscimento del diritto incomprimibile di ogni Cittadino ad essere curato ed assistito in tutte quelle condizioni in cui non può provvedere a se stesso.

È un occasione per riparlare di Livelli Essenziali di Assistenza, di finanziamento adeguato delle politiche per la non autosufficienza, di supporto economico e pratico alle famiglie che si trovano quotidianamente sole a gestire problemi enormi. È l'occasione per parlare di abbandono assistenziale per trovarne una soluzione. Affrontare seriamente, e con una speranza costruttiva, questi temi richiede serenità e, soprattutto, assenza di "distrazioni" o di attriti che con la soluzione dei problemi nulla hanno a che vedere. In questo senso appare infelice la scelta della data: il 9 febbraio, la data della scomparsa di Eluana Englaro .

"Il 9 febbraio – riflette Pietro Barbieri, Presidente della FISH – piaccia o no, è la data in cui si è consumata una evidente sconfitta di tutti coloro che hanno sperato, fino all'ultimo, che Eluana Englaro non fosse privata del diritto di ricevere cure ed assistenze proporzionate alla sua condizione clinica. Il 9 febbraio, piaccia o no, è stato caricato di significati etici da coloro che hanno considerato l'esito della vicenda di Eluana Englaro come una vittoria nei confronti di certe logiche e come l'inizio della strada che conduce alla cogenza di individuali disposizioni di fine vita".

Una Giornata dedicata alle persone in stato vegetativo e di minima coscienza non doveva essere collocata in un contesto conflittuale, coincidendo con una giornata che resta, per tutti, un evento di lutto. Questa scelta porterà a rinfocolare polemiche che di fatto impediscono di pensare in primo luogo al valore indispensabile di un' assistenza adeguata – oggi drammaticamente sempre più carente – e all'importanza dell' impegno per la qualità della vita delle persone assistite e dei loro famigliari.


FISH Onlus


INFO:

http://www.fishonlus.it/

Palermo, apre il primo sportello informativo per lo sport paralimpico

cartina della SiciliaSarà gestito da alcuni volontari con disabilità e seguirà gli stessi orari degli uffici della sede regionale Inail di Palermo. Lo sportello si inquadra nell'ambito del protocollo d'intesa tra l'Inail e il Cip sull'avviamento allo sport
PALERMO - La presentazione del primo sportello informativo per lo sport paralimpico è avvenuta nella sede regionale dell'Inail Sicilia, a Palermo. All'inaugurazione erano presenti il neo-direttore regionale Giovanni Asaro, il direttore della sede Inail di Palermo, Guido Cormaci, e il presidente del Cip Sicilia, Nicole Mazarese. Lo sportello, che sarà ubicato al primo piano della sede Inail di Palermo Fante, nasce per promuovere sempre più la pratica sportiva non solo verso le persone infortunate sul lavoro, ma anche tra gli invalidi civili, offrendo orientamento ed informazioni sulle discipline e sulle società sportive presenti nel territorio siciliano.
Lo sportello, che sarà gestito da alcuni volontari con disabilità, seguirà  gli stessi orari degli uffici della sede regionale Inail di Palermo. Lo sportello si inquadra nell'ambito di quanto prevede il protocollo d'intesa tra l'Inail e il Cip sulla valorizzazione e l'avviamento allo sport delle persone con disabilità. "Il fine è quello di divulgare l'importanza della pratica sportiva  in tutte le sedi territoriali Inail della Sicilia affinché tutti i soggetti con disabilità possano scoprire l'aiuto ed il sostegno umano e sociale che possono trarre dallo sport - afferma Nicole Mazarese, presidente regionale del Cip -. In questo modo si attiverà un vero e proprio monitoraggio delle società sportive presenti in Sicilia e di tutti gli assistiti Inail che volessero intraprendere un'attività sportiva. Da quando abbiamo attivato il protocollo, abbiamo già avuto 30 disabili del lavoro,  assistiti  dall'Inail, che hanno intrapreso attività sportive".
Il protocollo traccia le linee guida per lo svolgimento della pratica sportiva da parte di tutte le persone con disabilità ed ha già in Sicilia costituito una squadra di basket in carrozzina, alcuni campi sportivi e inoltre mira alla progettazione di corsi specifici per la formazione, l'avviamento alle singole discipline sportive e l'avvio di una scuola di vela. La convenzione, infatti, sul modello del protocollo nazionale rinnovato lo scorso luglio, punta alla promozione su tutto il territorio di attività per la diffusione della pratica agonistica come strumento di recupero psicofisico e sociale delle persone disabili.

OFF LIMITS

QUESTA CITTA’ NON E’ PER TUTTI 2011-02-06 Quello delle barriere architettoniche, pur costituendo un tasto dolente per molte persone disabili, è un problema spesso trascurato e lasciato nell’ombra dell’indifferenza. I volontari dell’A.I.A.S. hanno così deciso di occuparsene, entro le loro possibilità, andando a verificare, l’accessibilità di diverse strutture pubbliche e private aperte al pubblico e la situazione riguardante la viabilità e il rispetto di alcune norme che regolano i parcheggi riservati alle persone disabili. I dati raccolti costituiscono la “Banca dati sull’accessibilità”. Così, per la prima volta, a Piazza Armerina ci si occupa di quest’argomento in maniera approfondita: “Un argomento che non consente, come giusto, un tono polemico – dice Lorenzo Naso, presidente della locale sezione A.I.A.S.,– ciò che più ci preme è sensibilizzare tutti i cittadini e soprattutto l’Amministrazione comunale, che ha il dovere, morale e politico, di avviare un piano preciso per la rimozione delle barriere architettoniche”. Piazza Armerina ha molti problemi che limitano il diritto di movimento alle persone disabili, perché le barriere architettoniche e la poca sensibilità di diversi cittadini non gli consente di: recarsi dal Sindaco, all’ufficio dei servizi sociali o all'anagrafe per richiedere un certificato; andare a spasso per la città; andare all'ENEL per un contratto o altro; recarsi in chiesa o utilizzare i mezzi di trasporto pubblico.(sono solo alcuni esempi) Alcune di queste cose potranno farle solo con aiuto mentre altre restano comunque insormontabili, quindi: QUESTA CITTA' NON E' PER TUTTI.

Ricordati: “Quello che per tanti è fastidio per i disabili, spesso, è un ostacolo insormontabile”. RIFLETTI ! ! !

Fonte: www.aiasarmerina.org

sabato 29 gennaio 2011

Nel segno di Modigliani. A Castello Ursino percorsi riabilitativi per disabili

Un'immagine del laboratorioInterpreti per audiolesi, laboratori didattici e creativi per i bambini. “I ritratti di Modì” è un ciclo di incontri curati dall’illustratrice Nadia Ruju con l’obiettivo di avvicinare i bambini all’arte e allo stile pittorico del grande maestro di Livorno

CATANIA - S'intitola "I ritratti di Modì" ed è un ciclo di laboratori didattici curati al Castello Ursino dall'illustratrice Nadia Ruju con l'obiettivo di avvicinare i bambini all'arte e allo stile pittorico del grande maestro di Livorno, Amedeo Modigliani, protagonista in questi mesi nella fortezza federiciana di Catania della mostra "Modigliani, ritratti dell'anima" voluta dall'assessore alla cultura e ai grandi eventi del Comune di Catania, Marella Ferrera, e organizzata in collaborazione con gli Archivi Modigliani di Roma e Parigi e con la Galleria Side A di Giovanni Gibiino, coordinatore dei collezionisti siciliani. I primi due appuntamenti - ospitati nella antica "Torre dei martìri" del Castello, dove un tempo erano segregati i carcerati - saranno sabato 22 e 29 gennaio (due al giorno, alle 16 e alle 17.30), sono dedicati ai bambini dai 4 agli 8 anni, non occorre portare materiale (fornito dall'assessorato alla cultura) ma è necessaria la prenotazione telefonica.
Il laboratorio può ospitare da un minimo di 5 a un massimo di 12 bambini e si ispira allo stile elegante di Modigliani, caratterizzato da linee sinuose, forme essenziali e colori puri, in contrasto fra loro.
Sono cominciati lunedì 17, e proseguiranno il 24, i laboratori "Al Castello con Modì", destinati ai ragazzini del centro di aggregazione "Il Veliero", che opera nei quartieri popolari Civita e Angeli Custodi. Un progetto, curato dall'assessorato alla cultura e organizzato dal Centro Fruizione Beni Culturali, Ambientali e Musei, che ha visto un gruppo di bambini cimentarsi con la riproduzione di ritratti alla maniera di Modigliani, ma anche di Van Gogh, Cezanne e Dalì.
Domani, intanto, giovedì 20 gennaio, il maestro d'arte e caricaturista Totò Calì - autore di una divertentissima vignetta sulla mostra di Modigliani a Catania esposta nella biglietteria del Castello Ursino - affiancherà un gruppo di ragazzi della Comunità Terapeutica Assistita "Villa Verde" di Catania per un percorso riabilitativo nel segno dell'arte curato dallo stesso Calì.
Infine sarà la volta del più "silenzioso" dei percorsi guidati, ma certo non privo di stupore per chi è abituato a comunicare con la propria voce e ad ascoltare con le proprie orecchie. Parliamo della visita dedicata agli audiolesi in programma lunedì 31 gennaio alle ore 16.00. Ad affiancare le guide turistiche in servizio al Castello Ursino, che offriranno gratis la propria collaborazione, saranno alcuni interpreti che tradurranno in linguaggio LIS (Lingua Italiana dei Segni) i contenuti del percorso espositivo curato dagli Archivi Modigliani. "I gesti semplici e sinceri di Modigliani - spiega la Ruju, sono come quelli di un bambino: hanno saputo cogliere la dimensione intima e privata degli esseri umani. Proveremo a esplorare il tema della raffigurazione per suggerire ai bambini la capacità di riconoscere gli elementi fondamentali di un ritratto".

COLLOCAMENTO LAVORATIVO: IN DISCUSSIONE LE QUOTE RISERVATE AI DISABILI

lavoro disabiliLa Conferenza dei capigruppo ha calendarizzato la discussione della proposta per il 31 gennaio e il 12 febbraio

La Conferenza dei capigruppo ha deciso. La proposta di legge 3720 "Interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili" di Schirru (e altri) è stata calendarizzata: lunedi 31 gennaio e martedi 12 febbraio, il testo è all'ordine del giorno dei lavori della Camera. Volta alla restituzione della riserva del 7 per cento di posti di lavoro per le persone disabili, la proposta di legge Schirru chiarisce l'interpretazione da dare alla modifica della 68/99 introdotta all'articolo 5, comma 7 del decreto-legge 102/2010 convertito dalla legge 126 del 2010 (missioni internazionali all'estero). Dopo la Camera, sarà la volta del Senato dove sono attese peraltro delegazioni del mondo della disabilità e dell'associazionismo familiare.

Già il 18 dicembre scorso, famiglie, operatori, associazioni, ma anche semplici persone con disabilità si erano date appuntamento sotto la sede del ministero per i Rapporti con il Parlamento, chiedendo al ministro Elio Vito il rispetto delle rassicurazioni date dal governo da questo autunno. In quell'occasione, una delegazione si diresse anche verso la presidenza della Camera dei Deputati per chiedere la calendarizzazione della proposta di legge, volta a sanare una svista' che metteva seriamente a rischio circa 10mila posti di lavoro riservati alla disabilità in tutta Italia a vantaggio di vedove e orfani di terrorismo (cioè, del lavoro) e andava a toccare, abbassandola, la quota riservata alla disabilità dalla legge 68/99 sul collocamento mirato.

"Con questa proposta di legge - ha detto Amalia Schirru, prima firmataria della proposta di legge 3720 - ripristiniamo l'autenticità della 68/99 sulla quota riservata alla disabilità, ma prendiamo impegni anche per le vittime, orfani e vedove, di atti di terrorismo e dunque di morte sul lavoro. Martedi attendiamo il voto finale: un voto atteso anche da tante persone con disabilità per le opportunità che crea. Resta aperto il problema delle vedove e degli orfani di vittime di atti di terrorismo: mi occuperò di loro. Oggi la legge 68/99 prevede una riserva all'1%, ma dato l'aumento di questa fattispecie credo sia giunto il momento di un impegno da parte del Governo ad attivarsi con un'apposita proposta di legge perché si arrivi almeno al 3%. Serve volontà politica forte e unanimità, ma anche capacità di mettere intorno ad un tavolo tutti gli attori coinvolti in questa trasformazione: dalla Pubblica amministrazione ai sindacati, fino alle singole categorie".

"La calendarizzazione della proposta Schirru per la prossima settimana alla Camera - ha dichiarato infine Augusto Battaglia del Dipartimento welfare del Partito Democratico - è un primo grande risultato della energica mobilitazione delle associazioni dei disabili, di tante famiglie e tanti operatori impegnati nei percorsi formativi e di inserimento al lavoro. Non dobbiamo però abbassare la guardia perché è in gioco un diritto costituzionale. L'iniziativa parlamentare del Pd ha trovato ascolto in tutte le forze politiche, ma il percorso fino al voto finale in Senato è ancora lungo e può riservare insidie".

"Ci auguriamo - ha poi concluso - che da questa inaccettabile situazione si esca con un maggiore impegno di tutti, affinché il diritto al lavoro dei disabili da tutti declamato trovi concreta attuazione in una piena e rigorosa attuazione della legge 68. Andiamo avanti con la necessaria pressione sulle forze politiche e sul Governo affinché martedì venga confermato il voto favorevole di tutti, per passare, subito dopo, ad un rapido esame in Senato". "La proposta - ha poi chiosato Schirru - è sostenuta da tutti i gruppi parlamentari. Sono ottimista".



Fonte: Redattore Sociale


PER APPROFONDIRE:

Consulta il testo completo della proposta di legge 3720

mercoledì 26 gennaio 2011

DISABILI E CENTRI DIURNI

2011-01-24 Riaprono i centri diurni del CSR di Piazza Armerina, Enna e Barrafranca. Dopo tante incertezze e il timore di una chiusura definitiva, martedì, primo febbraio, i 53 disabili tornano “a scuola o a lavorare” come dice qualche assistito. Siamo soddisfatti per i risultati ottenuti, con l’aiuto determinante di diversi familiari, afferma Lorenzo Naso, responsabile del centro Armerino, siamo riusciti ad assicurare la continuazione del servizio, ma la soluzione non ci appaga completamente. L’affermazione del consiglio provinciale, che ammonisce i disabili e i loro familiari di cercare altrove i finanziamenti per sostenere tale servizio, lascia poco spazio per sperare in un futuro migliore, quindi, a mio parere, continua Naso, non bisogna abbassare la guardia, serve continuare a lottare affinché, l’ASP faccia la sua parte per istituzionalizzare il servizio dei Centri Diurni poiché trattasi di attività socio-sanitaria. Intanto godiamoci la riapertura e poi subito al lavoro. www.aiasarmerina.org