Ciechi costretti a togliesi le protesi, tetraplegici invitati ad alzarsi: denunciate "segnalazioni che rasentano la follia". L'Unione ciechi annuncia una class action contro l'Istituto e una manifestazione di protesta, la Fish segnala lacune e ricorda che "senza le certificazioni, attese per mesi, le persone con disabilità non possono accedere a nessun beneficio". Ma secondo l'Inps molte responsabilità sono delle Asl Paolo Landi, segretario generale di Adiconsum, ha sottolineato l'importanza di combattere non solo i falsi invalidi ma "anche chi attesta il falso". "Solo se si comincia a colpire medici compiacenti si può risolvere il problema"aggiunge. Secondo Landi l'Inps deve fare una duplice azione di controllo, verso il personale medico e verso i pazienti, ma le verifiche devono comunque essere "dignitose". Il segretario dell'Adiconsum ha poi lanciato l'ipotesi dell'azione collettiva che, sottolinea, "non prevede risarcimenti ma una negoziazione con l'Istituto per rimuovere il problema". Landi ha poi spiegato che dopo la diffida all'organismo responsabile, tramite la class action, si prevedono 90 giorni di tempo per rimuovere il problema, dopodiché l'azione passa al Tar. "Ma mi auguro che non si debba arrivare a questo", ha concluso. Sul banco degli imputati, per la ferocia di alcune visite, anche i medici. "Un medico che si comporta così deve essere radiato- afferma Filippo Cruciani docente di oftalmologia presso l'università La Sapienza-. Il problema della certificazione è enorme, l'Inps non riesce a dare linee guida a cui attenersi e la situazione si ripercuote sul disabile. Chi fa le certificazioni ne deve essere responsabile fino in fondo".
Nessun commento:
Posta un commento