Controlli alle pensioni di invalidità. Dura nota della Federazione sulla mozione e sulle dichiarazioni del presidente dei deputati della Lega Nord, Marco Reguzzoni: parole fondate su "presupposti falsi, ampiamente infondati, violenti e volgari", degne di essere pronunciate "in stato di ebbrezza" e in "una qualsiasi bettola". La risposta del parlamentare: "Faziosi, la nostra azione non tocca i veri invalidi". E aggiunge: "Siano loro i principali beneficiari delle somme risparmiate"
LA MOZIONE LEGA NORD - Inizia tutto lunedì scorso, 18 aprile, nell'aula di Montecitorio, con la discussione generale sulle mozioni presentate da vari gruppi parlamentari sui controlli alle pensioni di invalidità. Prendono la parola deputati della Lega Nord, dell'Udc, dell'Idv, del Pd e del Pdl. La mozione della Lega, che viene illustrata in aula da Emanuela Munerato, vede come primo firmatario il presidente dei deputati leghisti, Marco Reguzzoni. Nel testo della mozione si fa riferimento ai dati Inps sulla percentuale delle pensioni revocate in seguito ai controlli Inps e si impegna il governo "ad assumere iniziative dirette a raddoppiare, per gli anni 2011 e 2012, il numero dei controlli nelle regioni ove sono stati registrati i maggiori tassi di revoche" delle pensioni di invalidità, e cioè in Sardegna, Campania, Calabria, Sicilia e Umbria. La mozione impegna il governo anche "a procedere con verifiche fiscali nei confronti dei responsabili delle false attestazioni dei requisiti di invalidità, inclusi i medici compiacenti delle commissioni, effettuando le opportune segnalazioni al fine del risarcimento del danno patrimoniale procurato". Infine, il testo invita ancora l'esecutivo a promuovere "la partecipazione degli enti territoriali al piano di verifiche straordinario, mediante il riconoscimento di una quota percentuale dei risparmi derivanti dalle verifiche effettuate riscossi a titolo definitivo".
REGUZZONI - Il presidente dei deputati leghisti non interviene, come detto, in aula, ma ai giornalisti rilascia alcune dichiarazioni che faranno poi infuriare la Fish. "Noi paghiamo come cittadini italiani - dice davanti alle telecamere (ecco il video) - circa 12 miliardi l'anno per false pensioni di invalidità, come testimoniano i dati dell'Inps sui controlli effettuati, con punte in regioni e province che superano il 60-70 per cento. Dobbiamo assolutamente evitare questa piaga - aggiunge - anche perché si tratta di un assistenzialismo a carico del sistema delle imprese che non può assolutamente più pagare, e a carico anche di tutti i nostri pensionati che vedono in questo modo ridursi le loro pensioni". Da qui la soluzione di "maggiori controlli: deve finire un esempio che è tutto del nostro paese e che non trova riscontro in alcuna parte del mondo: gente che è sanissima e che percepisce da anni laute pensioni". "E' - conclude - rubare un po' a tutti noi".
L'ATTACCO DELLA FISH - La reazione della Fish è durissima. Il presidente Pietro Barbieri utilizza termini per lui inconsueti: "Le affermazioni, già pesanti se pronunciate, in stato di ebbrezza, in una qualsiasi bettola - dice riferendosi alle parole di Reguzzoni - assumono una valenza ancora più grave e razzista provenendo da un parlamentare, vieppiù membro di un partito di governo. E' la riprova che quel pregiudizio (denunciato dalla Fish nei giorni scorsi, ndr) contro le persone con disabilità, i più deboli, i diversi, sta permeando pericolosamente i gangli della nostra società" e che "bisogna agire, e subito", per un "cambiamento culturale che coinvolga istituzioni e media". Nello specifico, la Federazione, in una nota, parla di "indegna prova" da parte di Reguzzoni e di una mozione che "è infarcita di presupposti falsi, ampiamente infondati, violenti e volgari contro le persone con disabilità e contro le loro necessità". Sui 12 miliardi di spesa che Reguzzoni imputa alle "false invalidità" la Fish fa notare che si tratta di "una cifra talmente insostenibile da coprire di ridicolo lo stesso parlamentare e il suo partito", ricordando che "nemmeno il ministro dell'Economia nei momenti di maggiore enfasi propagandistica si è sognato di avanzare" simili numeri. Anche perché "12 miliardi di euro rappresentano la quasi totalità della spesa per le invalidità civili" e dunque significherebbe che "in Italia le persone con disabilità quasi non esistono". La Federazione critica Reguzzoni anche per essere arrivato "sfrontatamente ad affermare che si tratta di laute pensioni": "Anche qui - afferma la Fish - l'incredulità non può che lasciare spazio allo sdegno, rammentando che la pensione per un invalido totale è di circa 250 euro al mese: quella spesa è un peso, secondo la Lega, per la società, per le aziende e per i lavoratori: ovvio che Reguzzoni ignora, o vuol ignorare, cosa significhi essere disabile oggi, o che cosa comporti avere in famiglia una persona non autosufficiente".
LA REPLICA DELLA LEGA NORD - Contattato da SuperAbile.it, il presidente dei deputati leghisti non si scompone più di tanto davanti alle dure osservazioni della Fish e va dritto per la sua strada: "Si tratta - dichiara - di un attacco strumentale, perché la nostra azione per nulla tocca coloro che sono effettivamente portatori di handicap e quindi hanno il sacrosanto diritto alla pensione di invalidità. Anzi - prosegue - sono proprio i veri invalidi i più danneggiati dai furbi e dai truffatori, poiché è chiaro ed evidente che se le pensioni di invalidità sono basse nel nostro paese più che in altri, lo si deve proprio a questo preoccupante fenomeno delle false pensioni di invalidità". Sull'aggettivo "laute" riferito alle pensioni di invalidità, Reguzzoni non cede: "Confermo che per chi non è per niente invalido, ritrovarsi un assegno mensile rappresenta una lauta prebenda, cui non ha alcun diritto". "E confermo - continua - le cifre e i dati, che derivano da stime Ocse e non certo dalla Lega Nord". La conclusione è un messaggio per il futuro, con un'apertura circa le modalità di utilizzo dei fondi recuperati dai controlli Inps: "Invece di polemiche strumentali e faziose - dice - occorre un impegno di tutti proprio per eliminare fenomeni come le false pensioni di invalidità: e sarei io il primo a sostenere che i principali beneficiari delle somme risparmiate, dovrebbero essere innanzitutto gli invalidi veri".
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