Quasi pronto lo spot promozionale del Cip, che la Rai trasmetterà presto in versione da 30 secondi. Protagonisti 5 giovanissimi atleti disabili, che hanno fatto dello sport una ragione di vita e di riscatto. L'autore Michelangelo Gratton: "Ci siamo ispirati alla celebre frase di Eleanor Roosvelt: Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni"
L'idea che sta dietro a questo video, espressa con chiarezza dal Cip, è stata tradotta in immagini e situazioni da Michelangelo Gratton. Più che una conoscenza, per il mondo paralimpico, Gratton è un vero compagno di viaggio, che ha seguito, macchina al collo e obiettivo sempre aperto a cogliere emozioni e sfumature, tutte le spedizioni paralimpiche, a partire da Atene 2004. Suoi anche tutti i libri fotografici che da quelle Paralimpiadi sono scaturiti. Per scrivere questa storia, Gratton ha tratto ispirazione dalla celebre frase di Eleanor Roosevelt: "Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni". E questo video tratta, appunto, di un grande sogno collettivo che si materializza.
Protagonisti sono cinque giovanissime promesse dello sport paralimpico. Non ancora toccate dal successo, ma solo affacciate a una carriera che già promette di andare lontano. Sono Martina Caironi, 21 anni, asso dell'atletica leggera e amputata di una gamba, Beatrice Vio, 13 anni, schermitrice in carrozzina vittima di una setticemia seguita ad una meningite che le ha portato via entrambe le braccia e le gambe, Giulia Saba, sedicenne, cestista in carrozzina dopo aver avuto un'ischemia midollare a 10 anni. Poi due ragazzi: Pietro di Timoteo, 13 anni anche lui, nuotatore non vedente, e Giovanni Angeloni, 26 anni, calciatore con disabilità intellettiva.
"Raccontiamo di questi giovani atleti con disabilità diverse - spiega Gratton - che si allenano con determinazione tutti i giorni, anche da soli, seguiti dall'allenatore. In piscina, tirando di scherma, nel campo da basket, sulla pista di atletica, nel campo di calcio... Tutti hanno l'obiettivo di riprendersi la loro vita, esserne di nuovo protagonisti, ed emergere nello sport. Fantasticano di raduni nazionali e ambiscono, tutti indistintamente, a indossare un giorno la maglia azzurra". E nel video, in un crescendo emotivo, si colgono tutti gli attimi più intensi di questa liturgia: "il momento della vestizione, la concentrazione, poi il momento cruciale della prova. In sottofondo, l'inno e la bandiera tricolore che si issa. E la pelle si accappona...".
Il messaggio, però, letto così, parrebbe riduttivo, o quanto meno proibitivo, essendo la convocazione in Nazionale un sogno per tutti ma una concreta realtà per pochi. "Proprio per questo - continua Gratton -, abbiamo cercato un messaggio incoraggiante e accogliente: verso la fine dello spot, che durerà 4 minuti, due testimonial, un'icona dello sport paralimpico e un atleta meno noto che però nello sport ha trovato benessere fisico, divertimento puro e stimoli, si rivolgono alle nuove generazioni invitandole a seguire il loro esempio". Si tratta di Francesca Porcellato, decana dell'atletica paralimpica e fresco oro a Vancouver 2010 nello sci nordico, e Florian Planker, pedina fondamentale della Nazionale di ice sledge hockey, ma anche atleta di rilievo dello sci alpino.
Le riprese sono durate tre giorni, attori sono stati ragazzi non comuni, felici di lasciare la scuola per un giorno, pieni di entusiasmo, ma anche di pazienza e disciplina. "Ho conosciuto dei ragazzi che hanno già vinto la loro sfida - ha detto a fine lavori Gratton -, che hanno saputo dominare l'avversario che è in loro. Questa è gente che ce l'ha fatta, sono l'immagine positiva della disabilità". Lo spot promozionale del Cip dura quattro minuti, la Rai ne trasmetterà presto una versione da 30 secondi. (A cura del Cip)
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