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giovedì 16 settembre 2010

Cari lettori sapete cosa ha fatto un grande uomo "Mandela". Nel suo primo governo aveva costituito il Ministero dei Bambini, delle donne e dei disabili per indicare una particolare attenzione alle persone più ferite nella transizione del Sud Africa a paese leader dell'intero continente africano.
Questo esempio conforta l'idea che la forza di una società non sta nell'escludere ma nell'includere, non nell'emarginare ma nell'accogliere, non nell'assistenza, ma nel dare a tutti eguale opportunità. Ecco la vera politica dei diritti e dei doveri di tutti e di ciascuno.
Ci sono molte leggi a tutela delle persone disabili nel nostro paese, ma non sempre sono applicate con sufficiente coraggio e convinzione. Basti pensare al diritto allo studio e al diritto al lavoro per i disabili, alle barriere architettoniche in molti luoghi a partire da quelli delle istituzioni, all'accesso al mare negli stabilimenti balneari, ai trasporti (treni, navi, aerei, autobus), alla drammatica situazione dei disabili psichici, a coloro che hanno malattie particolarmente invalidanti come la Sla, alle case effettivamente agibili per chi è disabile. Un paio di mesi fa ho letto che a Washington ogni fermata della metropolitana ha grandi ascensori dedicati ai disabili che portano dalla banchina al treno, ogni marciapiede ha il suo scivolo e nessuno si permette mai di parcheggiarci davanti. Non c'è negozio dalla cui porta non passi una sedia a rotelle e le barriere architettoniche nelle università e nei luoghi pubblici sono state abolite. È normale incontrare persone che hanno perso le gambe o sono semiparalizzate nei supermercati, al parco, nelle piscine, nelle librerie, nelle università o nei cinema. E sono sempre autosufficienti e mai accompagnate. La società americana ha preferito costruire possibilità di eguaglianza piuttosto che dipendenze. La parità tra i cittadini è fatta di sostanza e di fatti, non di proclami e da questo punto di vista gli Stati Uniti hanno molto da insegnarci". Voglio dirvi una cosa, in Italia tutto questo lo permettiamo noi disabili, perché ci accontentiamo di quello che abbiamo, ma cosi facendo permettiamo alle istituzioni e alle persone di non aiutarci a rendere l'italia, un paese dove noi diversamente abili possiamo vivere senza trovare alcuna barriera e sentirci liberi come gli altri. È arrivato il momento di agire cari amici, dobbiamo svegliarci e lottare per i nostri diritti.

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