
Le giornate dell’Handicap Day, promosse in un’ottica di condivisione e integrazione, sono un’occasione e uno stimolo «per sperimentare, conoscere e approfondire le tematiche e le dinamiche operanti all’interno delle politiche sociali». Una vera e propria cittadella della solidarietà, infatti, verrà allestita in piazza del Popolo: un grande palco, aree sportive, spazi espositivi e ampi momenti di dibattito tra cittadini e associazioni, pubbliche e private, che operano nel più vasto terzo settore di Roma e del Lazio.
LE BARRIERE DELLA PAURA – La piazza sarà anche occasione di divertimento, per grandi e piccoli, con la marching band Pinkpuffer e la tribù Akuna Matata. Si alterneranno, inoltre, diverse dimostrazioni di discipline sportive: grazie alla collaborazione con la Federazione italiana baseball softball sarà possibile giocare con i campioni d’Europa Roberto De Franceschi, Igor Schiavetti, Giuseppe Mazzanti. Nella serata conclusiva un particolare riconoscimento sarà consegnato al policlinico Gemelli, primo ospedale italiano a disporre di un innovativo percorso tattilo-plantare vocalizzato per non vedenti e ipovedenti.«Le barriere più pericolose – dice Claudio Cecchini, assessore alle politiche Sociali della Provincia di Roma – sono quelle legate alla paura, all’ignoranza, al pregiudizio: non creano integrazione.L’Handicap Day serve a questo: lanciare un messaggio, oltre la quotidianità dei servizi offerti dalle istituzioni. È un momento forte di educazione e sensibilizzazione. Un ringraziamento va alle oltre 70 associazioni presenti negli stand, ma anche agli artisti e ai cantanti». «Due gli obiettivi della kermesse – ha aggiunto Sveva Belviso, assessore alle politiche Sociali del Comune di Roma -: il primo è una sfida culturale. Si ha la necessità di tenere alti i riflettori sul tema della disabilità aldilà del rispetto di facciata che si riserva alle persone disabili. Il secondo è una sfida reale: una sfida della realtà, delle persone coinvolte, delle associazioni, delle famiglie che vivono la disabilità ogni giorno. Accompagnati molto spesso da un senso di solitudine».
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