In un incontro con il presidente dello European Disability Forum Yannis Vardakastanis, il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek ha manifestato il suo sostegno affinché si svolgano (a cadenza biennale) gli Stati generali sulla disabilità
BRUXELLES - In Parlamento Europeo la difesa dei diritti delle persone con disabilità è un argomento molto caldo in questi giorni. Venerdì - alla presenza del vice presidente dell'Assemblea, l'ungherese László Tokés, del presidente dell'intergruppo disabilità Adam Kosa (anche lui magiaro) e del vice presidente della Commissione europea Viviane Reding (che è anche commissario alla Giustizia, ai Diritti fondamentali e alla Cittadinanza) - è stata firmata da 160 rappresentanti delle associazioni di non udenti europei e mondiali, la Dichiarazione Ue sulle Lingue dei segni. Inoltre, in un incontro con il presidente dello European Disability Forum (Edf), Yannis Vardakastanis, il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek ha manifestato il suo sostegno affinché si svolgano - a cadenza biennale - gli Stati generali sulla disabilità, una proposta questa caldeggiata nei mesi scorsi anche dal presidente della Commissione Barroso.
Ora l'Edf incontrerà il presidente permanente Ue, il belga Herman van Rompuy, per ottenere anche da quest'ultimo il sostegno all'organizzazione di questo meeting ad alto livello, che coinvolgerà tutte le istituzioni europee e le organizzazioni rappresentative delle persone disabili. Buzec ha inoltre sottolineato l'importanza della Strategia Ue sulla disabilità, adottata dalla Commissione la scorsa settimana, e la necessità di una piena messa in atto della Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili. Tornando alla Dichiarazione adottata in Parlamento, la Reding ha affermato: "Le Lingue dei segni fanno parte del nostro patrimonio culturale in quanto europei e per questo vanno tutelate e promosse". Il documento, sostenuto anche dalle associazioni in rappresentanza degli interpreti delle Lingue dei segni, sancisce il diritto dei sordi a utilizzare tali lingue come proprie lingue madri riconosciute. "Le Lingue dei segni parlate nei vari Stati membri Ue - si legge nella Dichiarazione - hanno tutte le caratteristiche per vedersi garantita la dignità di lingue a pieno titolo, ivi compresi i processi di apprendimento e insegnamento da parte dei bambini". Esse risultano avere grammatiche strutturate e la ricerca scientifica ha dimostrato che soddisfano tutti i requisiti teorici e pratici delle lingue naturali. Nella Dichiarazione si chiede che vengano fissati standard minimi per assicurare la libertà dei non udenti in Europa e la diffusione delle Lingue dei segni con relativi servizi di interpretazione e adeguamenti a livello di tecnologie assistive. (Maurizio Molinari)
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