Un approccio diverso per la diagnosi e la terapia della sclerosi multipla, una scoperta che potrebbe aprire nuovi orizzonti e far riaffiorare la speranza per i malati, arriva dagli studi effettuati dal prof. Zamboni dell’Università di Ferrara.
I malati di Sclerosi Multipla, grazie alla scoperta del prof. Zamboni, intravedono oggi un futuro “normale” o quantomeno migliore, l’opportunità di affrontare con maggiore determinazione la malattia perché in loro la speranza di “guarire”.
Nessuno può negare ad un malato la speranza, la possibilità di intravedere un barlume che ponga fine o allevi le sofferenze determinate dalla Sclerosi Multipla; da qui l’impegno e il dovere da parte di tutti gli attori coinvolti di tenere accesa quella fiammella che oggi ha ridato la speranza a questi malati.Il Sindacato SFIDA, ben conoscendo, perché vissuta, la sofferenza di chi quotidianamente affronta e vive la disabilità, pur non entrando nel merito delle speculazioni scientifiche, mediche e farmaceutiche di questi ultimi mesi che hanno visto contrapposti neurologi e chirurghi vascolari, ritiene inderogabile l’intervento di tutte le figure politico istituzionali a tutela del malato e quest’ultimo sia il perno di qualsiasi intervento attuato e possa avere certezza e consapevolezza che:
1.Le informazioni erogate siano chiare, corrette, esaustive, evidenzino le correlazioni tra insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) e sclerosi multipla senza dar adito a qualsivoglia forma di “analfabetismo scientifico”;
2.La sperimentazione parta dal malato ricordando che dai risultati conseguiti potrebbe scaturire la possibilità di un miglioramento delle condizioni di vita dei malati affetti da SM. Solo il lavoro condiviso, anche se le posizioni di partenza sono differenti, consente di superare qualsiasi condizione di “diffidenza” che vede in antitesi le due equipe, per affrontare un percorso sperimentale fondato scientificamente che possa tenere accesa la luce della speranza per i malati di Sclerosi Multipla;
3.Uno sforzo comune affinché il protocollo, condiviso e condivisibile da quanti sono impegnati nella sperimentazione, fornisca garanzie in termini di efficacia, efficienza e qualità dei risultati della sperimentazione intrapresa.
Il Sindacato SFIDA è consapevole che ciò potrà avvenire solo se prevarranno la professionalità, l’amore per la ricerca e la certezza che, pur partendo da teorie contrapposte, la verità scientifica avrà il sopravvento, perché dalla chiarezza degli intenti da perseguire, dalla serenità e dall’ obiettività con cui si affronteranno le diverse teorie dipenderà la vita ed il futuro di migliaia di pazienti affetti da Sclerosi Multipla che hanno il diritto di tenere accesa la fiammella della speranza che potrebbe consentire loro di uscire dal tunnel nel quale la malattia li ha confinati e lanciare in un futuro prossimo la loro SFIDA alla VITA!
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