Il vicepresidente della Fish invita i genitori di alunni con disabilità che propongono ricorsi al Tar a non chiedere un aumento sproporzionato delle ore di sostegno. Il rischio, infatti, è quello di essere chiamati - anche solo in parte - al pagamento delle spese
ROMA - Genitori, fate richieste ragionevoli. E' l'invito rivolto dal vicepresidente Fish Salvatore Nocera ai genitori che intendono chiedere un aumento delle ore di sostegno per i propri figli con disabilità. "Ho ricevuto critiche - afferma Nocera - per le mie considerazioni sulla recente sentenza del Tar Campania che ha compensato le spese per un ricorso, parzialmente accolto, aumentando le ore di sostegno, ma rigettando la richiesta di 30 ore di sostegno settimanali e l'efficacia della stessa per tutti gli anni successivi". "L'accusa che mi è stata mossa - dice Nocera - è di essere stato io non corretto sotto il profilo giuridico e paternalista verso i genitori, che addirittura terrorizzerei sconsigliandoli a non presentare ricorsi". "Il mio consiglio - spiega dunque il vicepresidente Fish - era ed è quindi di fare richieste plausibili non solo per ottenere giustizia immediata, ma anche per recuperare le alte spese che un ricorso comporta: il criterio della compensazione delle spese è pratica costante della nostra Giurisprudenza anche in presenza di controversie di rilevante novità e quindi aver messo in guardia i genitori non mi pare che sia terroristico, ma anzi un consiglio saggio e prudente".
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