La Federazione italiana per il superamento dell’handicap denuncia la “diffusa disattenzione” verso un episodio di violenza che invece “rappresenta il prodotto avvelenato di una cultura della discriminazione ancora diffusa in Italia”
ROMA - "Ancora una volta una persona con disabilità è vittima di violenze e di abusi. Ancora una volta ad un atto di tale gravità segue una diffusa disattenzione, pigramente liquidandolo come un episodio di cronaca locale". E' l'amara riflessione della Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish), in merito all'aggressione ai danni di un disabile avvenuta giovedì a Roma nel quartiere di Tor Bella Monaca. Vittima dell'aggressione, un genitore disabile malmenato all'uscita di un asilo dove attendeva il figlio. Un fatto, spiega la Fish, che "rappresenta invece il prodotto avvelenato di una cultura della discriminazione ancora diffusa in Italia, che fa dei pestaggi, degli abusi sessuali, del bullismo, della riduzione in schiavitù, dei maltrattamenti in famiglia, una condizione "normale", un'inevitabile conseguenza della disabilità stessa". Gli episodi di violenza ai disabili dovrebbero rappresentare un campanello d'allarme la collettività, commenta Pietro Barbieri, presidente della Fish ma "tuttavia queste brutalità resteranno a lungo con noi se continueranno ad essere ammantate dal silenzio e da un clima generale che vede nella disabilità un'attenuante e non un'aggravante per chi commette questi atti".
L'aggressione, continua la Fish in un comunicato, "assume contorni ancor più inquietanti perché avviene proprio al termine della Settimana contro la violenza", un'iniziativa promossa dal ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna, e dal ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Maria Stella Gelmini. "Purtroppo nemmeno queste iniziative sembrano scalfire una cultura del pregiudizio - spiega l'organizzazione - che sembrerebbe palesemente esecrabile, ma che nondimeno viene quotidianamente alimentata e legittimata dalla promozione di discutibili standard di "scaltrezza", "bellezza" e "prestanza fisica", che sono rilanciati, purtroppo, non solo dai nostri mezzi di comunicazione, ma anche da esponenti di spicco della nostra classe dirigente".
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