Le somme stanziate dalla provincia non sono sufficienti per avviare il servizio gratuito previsto per legge . Una ragazza, ospite di una casa famiglia, ha seguito le lezioni solo grazie all'impegno volontario di un docente e di un assistente
PALERMO - Succede ad Enna. Ventuno studenti disabili delle scuole superiori della cittadina sono rimasti a casa perché non è stato riconosciuto loro il servizio di trasporto gratuito previsto per legge. Le somme che erano state stanziate dalla Provincia non sono, infatti, più sufficienti ad avviare e garantire il servizio di trasporto disabili. Una ragazza di sedici anni del liceo linguistico ‘Lincoln', in sedia a rotelle, nei giorni scorsi è potuta andare a scuola grazie all'interessamento di un docente e di un assistente che sono andati a prelevarla in auto a Villarosa dove la ragazza vive ospite di una casa famiglia.
"E' assurdo - ha riferito - la studentessa che è sola e non ha parenti -. Mi hanno impedito di iniziare la scuola insieme ai miei compagni. Io voglio studiare, a casa non faccio nulla, sto chiusa nella mia stanza e penso: dovete fare qualcosa". Nella stessa situazione si trovano tutti gli altri 20 studenti delle superiori, tre nel capoluogo gli altri 17 negli istituti della provincia che non hanno iniziato le lezioni scolastiche, ormai iniziate da due settimane. "Purtroppo - ha detto Geppina Gatto, dirigente al settore socio culturale della Provincia - le somme a suo tempo stanziate non sono più sufficienti ad avviare e garantire il servizio di trasporto disabili. L'ufficio ha chiesto una variazione di bilancio che sarà discussa nel prossimo consiglio utile. Solo se ci daranno i soldi potremo procedere all'affidamento del servizio e i ragazzi potranno tornare a scuola".
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