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giovedì 14 ottobre 2010

In piazza per chiedere il riconoscimento della Lingua dei segni

Giovedì 14 mobilitazioni in tutta Italia e presidi davanti alle Prefetture, promossi dall'Ens. I sordi italiani chiedono che sia sbloccato il disegno di legge, fermo da quasi un anno in commissione Bilancio al Senato

ROMA - Sarà una giornata di mobilitazione, quella di domani, per i sordi italiani: scenderanno in piazza in tutto il Paese per chiedere l'approvazione del disegno di legge sul riconoscimento della Lingua dei segni. Il testo è infatti bloccato da quasi un anno in commissione Bilancio al Senato, pur avendo ottenuto l'accelerazione dell'iter legislativo in sede deliberante. Il 14 ottobre, quindi, l'Ente nazionale sordi organizzerà presidi presso tutte le prefetture italiane, mentre lo stesso giorno a Roma, una rappresentanza di sordi si troverà davanti alla sede della commissione Bilancio del Senato per chiedere lo sblocco del provvedimento.
"I sordi italiani sono stanchi di attendere ancora il riconoscimento di un sacrosanto diritto, che non comporta oneri a carico dello Stato e che oggi è riconosciuto anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'Italia il 3 marzo 2009 con la legge n. 18.", afferma il presidente Ens Ida Collu, "Questa volta non ci accontenteremo di rassicurazioni o false promesse e la nostra mobilitazione si protrarrà a oltranza, fino a quando non verrà sbloccato l'iter legislativo del provvedimento".
"È assurdo che l'Italia firmi il trattato internazionale sui diritti delle persone disabili alla recente Assemblea delle Nazioni Unite e poi non riesca ad approvare un testo di legge che è stata ulteriormente sollecitata e ribadita dalla Comunità Europea che consentirebbe di garantire pari opportunità ai sordi", afferma Camillo Galluccio, presidente del Consiglio regionale dell'Ente Nazionale Sordi della Campania. " Per noi sordi - continua - è fondamentale ed ormai inderogabile approvare il ddl Lis, l'unico strumento che consentirebbe di garantire l'utilizzo di strumenti e modalità di accesso all'informazione oltre che la comunicazione dei sordi con la pubblica amministrazione".
In occasione della mobilitazione di domani, la sezione Ens di Treviso organizza, per sabato 16, un convegno per promuovere il bilinguismo tra i sordi, che si propone di analizzare ed impostare un progetto strutturato e condiviso affinché i sordi, e in particolare i bambini, possano riuscire ad esprimersi ed essere compresi universalmente. Attualmente, infatti, i modi di comunicare dei sordi sono fondamentalmente tre: la lingua dei segni, l'oralismo (che si basa sull'importanza dell'espressione verbale e della lettura delle labbra) e il bilinguismo, che consiste nella conoscenza e nell'uso regolare di due o più lingue.
"Il nostro convegno - precisa il presidente dell'Ens Treviso, Carlo Righetto - vuole essere l'occasione per presentare alle famiglie e a tutti i soggetti interessati le diverse possibilità offerte e non l'imposizione di un unico approccio educativo. Si propone altresì di trasmettere la necessità di conciliare un bilinguismo rispettoso dell'identità del sordo che non scimmiotta l'udente, ma che è cosciente di se stesso. Questo attraverso l'offerta dei vari percorsi formativi che possono comprendere l'intervento di impianto cocleare, l'insegnamento della lingua dei segni, o entrambi, a seconda delle scelte di ciascuno".

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